Con l'acuirsi delle tensioni in Medio Oriente, il prezzo dell'oro sta raggiungendo il suo massimo storico; tuttavia, gli analisti ritengono improbabile che Bitcoin segua lo stesso andamento, data la preferenza degli investitori per altri beni rifugio. Secondo TradingView, lunedì il prezzo dell'oro ha raggiunto quota 3.450 dollari l'oncia, appena 50 dollari in meno rispetto al massimo storico di poco inferiore ai 3.500 dollari registrato ad aprile.
L'asset, solitamente poco volatile, ha guadagnato ben il 30% da inizio anno, trainato dai dazi commerciali imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e, più recentemente, dall'escalation delle azioni militari in Medio Oriente a seguito dell'attacco missilistico israeliano contro l'Iran del 13 giugno, che ha causato un calo del prezzo di Bitcoin. Anche il prezzo dell'oro ha risentito delle pressioni inflazionistiche, in quanto considerato un bene rifugio e una copertura contro l'inflazione dagli investitori.
"Se ulteriori dati o commenti da parte dei funzionari economici dovessero indicare una preoccupazione più ampia per l'inflazione o la politica dei tassi di interesse, il prezzo potrebbe facilmente raggiungere nuovi livelli record", secondo quanto riportato dalla CBS News nel fine settimana.
Bitcoin seguirà l'esempio?
In confronto, Bitcoin (BTC) ha guadagnato solo il 13% da inizio anno. Inoltre, sta sfiorando il suo massimo storico, scambiando il 5,3% al di sotto del picco di 111.800 dollari raggiunto il 22 maggio.
Tuttavia, l'analista di IG Markets Tony Sycamore ha sottolineato a Cointelegraphcome Bitcoin continui a essere scambiato più come un asset di rischio simile alle azioni statunitensi piuttosto che come un bene rifugio come l'oro.
“In tal senso, con i futures sulle azioni statunitensi in forte rimbalzo oggi dopo il sell-off di venerdì, vi è spazio per un rialzo di Bitcoin e per un recupero rispetto ai futures sulle azioni statunitensi”.
Ha poi aggiunto che, se Bitcoin dovesse mantenersi al di sopra del supporto compreso tra 95.000 e 100.000 dollari, “mi aspetto un nuovo test del picco record di 112.000 dollari prima di un movimento verso la fascia compresa tra 116.000 e 120.000 dollari”.
Guadagni a breve termine per petrolio e oro
L'analista di Apollo Crypto Henrik Andersson ha ribadito lo stesso concetto, dichiarando a Cointelegraph che “stiamo assistendo a una ripresa dei futures azionari e di Bitcoin dopo un iniziale sell-off avvenuto venerdì in seguito alle notizie provenienti dal Medio Oriente”.
Tuttavia, ha aggiunto che nel breve termine “il petrolio e l'oro continueranno probabilmente a muoversi in direzione opposta rispetto alle azioni e a Bitcoin”.
Nick Ruck, direttore di LVRG Research, ha espresso un'opinione simile. La narrativa che dipinge Bitcoin come “oro digitale” sta “lentamente svanendo”, in quanto fatica a rispecchiare il rialzo dell'oro, “con i trader che si concentrano invece sulla volatilità a breve termine e sulle condizioni di liquidità, rendendo BTC più correlato ad asset di rischio che a beni rifugio”, illustra a Cointelegraph.
In attesa della riunione della Fed
“Se il sentiment di rischio dovesse invertirsi e gli investitori cercassero alternative per preservare il valore dei propri asset, Bitcoin potrebbe registrare un nuovo slancio nelle prossime settimane, a condizione che la riunione della Fed di questa settimana si concluda come previsto dagli investitori”, suggerisce Eugene Cheung, Chief Commercial Officer della piattaforma di asset digitali OSL.
I mercati attendono con interesse la riunione della Federal Reserve statunitense e la decisione sui tassi di interesse di mercoledì, ma i mercati dei futures continuano a prevedere che i tassi non subiranno variazioni nella prossima riunione, con una probabilità del 96,7% che rimangano al 4,25-4,50%.
Traduzione a cura di Walter Rizzo