Il governo può realizzare guadagni sui certificati d'oro per acquistare Bitcoin: Bo Hines

L'amministrazione Trump sembra pronta ad accrescere la sua Strategic Bitcoin Reserve dopo la proposta, da parte del capo del Crypto Council della Casa Bianca, di un modo neutrale dal punto di vista del bilancio per acquisire l'asset digitale. 

“Ci sono state innumerevoli idee” su come il governo possa acquisire più Bitcoin (BTC), ha dichiarato Bo Hines, direttore esecutivo del Council of Advisers on Digital Assets del Presidente, in un'intervista al podcast Crypto in America. 

Forse il modo migliore per farlo sarebbe quello di realizzare i guadagni sui certificati d'oro del governo, il cui prezzo è di gran lunga inferiore al valore attuale dell'oro. 

"Vi segnalo il Bitcoin Act of 2025 della Senatrice [Cynthia] Lummis, nel quale ritiene che si possa identificare il reale valore di alcuni di questi certificati d'oro", ha dichiarato Hines. 

“Se realizzassimo effettivamente i guadagni su [questi titoli], sarebbe un modo neutrale per acquisire più Bitcoin”, ha aggiunto.

Come spiega la Federal Reserve Bank di St. Louis, tutti i certificati d'oro detenuti presso le banche della Fed sono “calcolati al prezzo di legge di 42,22 $ per oncia troy”. In confronto, l'oro spot è attualmente valutato a più di 3.000 $ l'oncia. 

La proposta BITCOIN Act of 2025 della Senatrice Cynthia Lummis indica i “certificati d'oro del Federal Reserve System” come una delle fonti di finanziamento per l'acquisto di Bitcoin. 

Il disegno di legge prevede che le banche della Fed “consegnino al Segretario del Tesoro tutti i certificati d'oro in circolazione in loro custodia”, in modo che il Segretario possa emettere nuovi certificati “che riflettano il prezzo corretto del valore di mercato dell'oro detenuto dal Tesoro a fronte di tali certificati”.

Hines si è dimostrato aperto a qualsiasi idea su come far crescere la riserva, purché “non costi un centesimo al contribuente”. Questo è il punto cruciale delle strategie di acquisizione Bitcoin, che non incidono sul bilancio, indicate nell'ordine esecutivo del 6 marzo del Presidente Donald Trump. 

“Con tutti i gruppi di lavoro inter-agenzie che si riuniranno in questi incontri, ascolteremo idee straordinarie su come farlo. Ma non voglio ancora stabilire quale sia la forma effettiva, perché voglio poter ascoltare tutti”.

Attualmente il governo statunitense detiene circa 207.000 BTC sequestrati in procedimenti penali e civili. Di conseguenza, l'America è il maggior detentore di Bitcoin tra gli Stati nazionali. 

Lo status speciale di Bitcoin

Durante l'intervista, Hines ha ribadito lo status speciale di Bitcoin, suggerendo che il Crypto Council della Casa Bianca sta trattando la riserva strategica e il digital asset stockpile in modo molto diverso. 

“Il motivo per cui abbiamo strutturato la [Strategic Bitcoin Reserve] nel modo in cui l'abbiamo fatto è perché Bitcoin è diverso. È unico; è una commodity, non un titolo”, ha affermato Hines, aggiungendo:

“A David [Sacks] piace dire che ha una concezione immacolata, il che significa che non c'è un emittente. Ha valore intrinseco immagazzinato, ed è anche una riserva di valore tradizionalmente accettata. Volevamo fare questa distinzione [tra stockpile e riserva]”.

La Casa Bianca si è affrettata a difendere lo status speciale di Bitcoin poco dopo l'annuncio da parte del Presidente Trump di un piano per una digital asset stockpile, che includeva una serie di altcoin a grande capitalizzazione. Anche il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha chiarito che Bitcoin sarebbe stato trattato in modo diverso dalle altre altcoin elencate.

Oltre ai suoi obiettivi di acquisizione Bitcoin, l'amministrazione Trump sta facendo notevoli passi avanti nella legislazione sulle criptovalute grazie alla cooperazione bipartisan. 

Secondo il Rappresentante Ro Khanna, Democratico della California, quest'anno il Congresso dovrebbe riuscire ad approvare una legge sulle stablecoin e sulla struttura del mercato crypto.