Durante la trade war fra Stati Uniti e Cina, le prestazioni di Bitcoin (BTC) sono state molto migliori rispetto a quelle dei preservation asset tradizionali: lo rivela un resoconto recentemente pubblicato dall'azienda Grayscale.

Pare infatti che, nel periodo compreso fra il 5 e il 31 maggio, il valore di Bitcoin sia aumentato del 47%. Durante la medesima finestra temporale lo yen giapponese, alla seconda posizione di questa classifica, ha ottenuto una crescita di appena il 2,1%. La trade war ha inoltre portato ad una svalutazione di numerosi asset: ad esempio, il Nasdaq Composite Index è diminuito dell'8,7%.

Secondo Grayscale, l'evento che ha scatenato la recente impennata di Bitcoin è stato soprattutto il deprezzamento dello yuan cinese. Matthew Beck, Director of Investments and Research della compagnia, ha commentato:

"Nonostante il calo economico si trovi ancora nelle primissime fasi, molti sono subito passati a Bitcoin prima che la situazione faccia peggiorare il prezzo di altri asset."

Nonostante l'uomo sottolinei che Bitcoin sia un hedging asset estremamente giovane, la criptovaluta possiede un enorme potenziale:

"Il ciclo di vita di Bitcoin è stato troppo breve per poter affermare con certezza che si tratti di un asset nel quale conviene investire. Abbiamo tuttavia identificato prove che supportano l'idea che questa criptovaluta possa essere utilizzata come copertura per i propri fondi in caso di crisi di liquidità globale, specialmente nel caso in cui un tale evento porti ad una svalutazione delle monete tradizionali."