Il colosso dell'elettronica di consumo HTC ha svelato Exodus, il "primo telefono a supportare nativamente la blockchain" che già al lancio permetterà di utilizzare un gran numero di reti, comprese quelle di Bitcoin (BTC) e Ethereum (ETH). Lo ha annunciato Phil Chen, ideatore di HTC Vive, durante la conferenza Consensus di New York.

Chen ha sottolineato che il prodotto supporterà "molteplici protocolli blockchain", come Bitcoin, Ethereum, Lightning Network e Dfinity. Ha inoltre spiegato che lo scopo ultimo della compagnia è quello di supportare l'intero ecosistema blockchain, allo scopo di "aiutare i protocolli ad espandere la propria base di nodi dedicati".

All'interno del dispositivo Android sarà possibile trovare un portafoglio universale per criptovalute. Chen ha inoltre ribadito che HTC Exodus rispetterà severissime norme di sicurezza e protezione dei dati:

"Desidero un mondo dove i consumatori finali siano veramente in possesso dei propri dati — cronologia di navigazione, identità, asset, portafogli, e-mail, messaggi — senza alcun bisogno di un'autorità centrale".

HTC non ha ancora rivelato il prezzo o la data d'uscita di Exodus, ma Chen ha rivelato che la compagnia potrebbe accettare criptovalute come metodo di pagamento per tale dispositivo.

Le quote di mercato globali di HTC si sono ridotte da quasi l'11% nel 2011 a meno dell'1% lo scorso anno. Nonostante infatti nel 2018 la produzione di telefoni di fascia alta di HTC potrebbe raggiungere il milione, tale cifra è nulla se comparata a Samsung, che afferma di aver venduto oltre 20 milioni di Galaxy S8 nel 2017.

HTC non è tuttavia la prima compagnia a sviluppare un telefono basato sulla tecnologia blockchain. Ad aprile di quest'anno infatti FIH Mobile, una filiale di Foxconn Technology, ha accettato di produrre il dispositivo blockchain ideato da Sirin Labs. Foxconn è un grosso nome dell'industria, che può vantare clienti del calibro di Apple, Google, Cisco, Huawei e Amazon.