In un post su Medium, l'exchange di criptovalute cinese Huobi ha risposto alle accuse di collusione con EOS.
Nella giornata di ieri, in una breve dichiarazione, l'exchange ha sottolineato che l'indagine sulle presunte attività di "voto reciproco" fosse ancora "in corso".
"Dalle indagini preliminari non è emersa alcuna traccia di contratti finanziari tra Huobi ed eventuali terze parti", recita il messaggio.
"Le indagini sono ancora in corso, perciò chiediamo la vostra pazienza e cooperazione."
Lunedì, Block.one, la società madre della piattaforma EOS, aveva rilasciato una propria dichiarazione, affermando di essere "a conoscenza" delle accuse di manipolazione dei voti, definendole "infondate".
"Crediamo sia importante garantire un processo elettorale libero e democratico all'interno di EOS e, quando opportuno, potremo votare con altri holder per rafforzare l'integrità di questo processo", si legge nella dichiarazione.
Il processo di voto della piattaforma EOS era stato preso di mira da diversi esponenti della comunità cripto, tra cui il cofondatore di Ethereum (ETH) Vitalik Buterin, che l'anno scorso aveva espresso le sue preoccupazioni proprio sul problema della manipolazione.