Sam Bankman-Fried, l'ex CEO dell'exchange FTX, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni durante due interviste con la crypto-vlogger Tiffany Fong.
La prima intervista è stata condotta il 6 novembre ma rilasciata su YouTube soltanto ieri, 29 novembre. Bankman-Fried ha innanzitutto spiegato perché ha scelto una figura relativamente sconosciuta – attualmente il canale di Tiffany Fong possiede soltanto 10.000 iscritti – per condurre l'intervista:
"Per cose come questa, ho iniziato a fidarmi del mio istinto: 'Ecco qualcuno che si approccerà alla questione da un punto di vista neutrale e interessato.' [...]
A mio parere, questa settimana la community ha perso troppo tempo tentando di capire se qualcuno che vive nelle strutture residenziali di FTX alle Bahamas fosse poliamoroso, o altre stupidaggini del genere. Purtroppo la risposta sarebbe troppo noiosa perché le persone ci credano."
SBF ha ammesso che la sua azienda ha commesso dei gravi errori: "Non ci troveremmo nella situazione in cui ci troviamo adesso, se avessimo preso tutte le decisioni giuste."
Prendendo spunto da tale affermazione, Fong ha domandato se Bankman-Fried avesse installato un qualche tipo di backdoor in FTX tramite la quale poter "alterare i registri finanziari della società senza che nessun altro se ne accorgesse." SBF ha immediatamente smentito tale ipotesi:
"Pensi che farei mai una cosa del genere? Posso assicurarti che non è assolutamente così. Non so nemmeno come scrivere codice, [...] non ho mai guardato una singola linea di codice di FTX."
Sam Bankman-Fried ha poi discusso di FTT, il token dell'exchange FTX:
"Penso che avesse un valore reale. Detto questo, aveva anche alcuni problemi: [...] il che è abbastanza imbarazzante, dato il mio background. Ritengo comunque che fosse un asset decisamente più legittimo di molti altri; a differenza del token medio, possedeva un qualche tipo di sostegno economico."
SBF ha poi ammesso che le probabilità di rimborso per i clienti internazionali sono molto basse, ma gli utenti statunitensi avranno quasi certamente i loro soldi indietro.
In merito alle sue attività politiche negli Stati Uniti, Bankman-Fried ha commentato: "Ho donato più o meno la stessa quantità di denaro sia al Partito Repubblicano che a quello Democratico. [...] Tuttavia, tutte le mie donazioni ai politici repubblicani sono state mantenute segrete."
Ha poi discusse delle accuse di riciclaggio tramite donazioni all'Ucraina:
"La questione dell'Ucraina? Vorrei poter ritirare tutto. Non ho mai compreso appieno l'obiettivo di quelle donazioni: stavo aiutando l'Ucraina a riciclare denaro per il Partito Democratico? Non so perché l'Ucraina stia riciclando soldi per il Partito Democratico. Non saprei nemmeno come potrebbero farlo, o perché."
Nella seconda intervista, SBF ha discusso dell'uso dei fondi dei clienti di FTX da parte di Alameda Research:
"Avrei dovuto riflettere maggiormente su un possibile scenario di ipercorrelazione fra le due aziende. Sono le basi della finanza. [...] Nella compagnia, non c'era nessuno incaricato di monitorare le posizioni di rischio in FTX."
Infine, in merito all'impatto che il collasso di FTX ha avuto sulla sua persona, SBF ha dichiarato:
"Ogni giorno mi sveglio e penso a cosa sia successo. Ci rimugino sopra per ore, ogni giorno. [...] Non è come pensa la gente."