Pare che il governo indiano stia "valutando" la possibilità di lanciare una criptovaluta nazionale. Un "importante funzionario", la cui identità rimane al momento sconosciuta, ha infatti rivelato al portale d'informazione Quartz che il paese ha organizzato un incontro per discutere di blockchain e criptovalute, allo scopo di incoraggiare lo studio di questo settore. Il lancio di una moneta digitale nazionale è stato uno degli argomenti presi in esame.

Durante il vertice sono anche state analizzate varie proposte di regolamentazione: tra queste, una legge per rendere un vero e proprio crimine il possesso di criptovalute senza l'esplicita approvazione da parte del governo. Tale incontro avrebbe avuto luogo a dicembre dello scorso anno, e il rilascio di un resoconto ufficiale è previsto per i prossimi mesi.

Ad aprile la Reserve Bank of India (RBI) aveva annunciato che avrebbe smesso di offrire i propri servizi a qualsiasi persona o azienda legata al settore delle criptovalute, rivelando al tempo stesso di essere interessata al lancio di una propria moneta. In data 6 luglio il governo ha infine vietato l'acquisto e la vendita di criptovalute sugli exchange, costringendo i cittadini indiani a far affidamento su reti peer-to-peer

Il Venezuela è stato il primo paese al mondo a sviluppare una criptovaluta nazionale. Il lancio Petro, un asset digitale il cui valore viene a quanto pare supportato dai barili di petrolio del paese, è stato annunciato a dicembre dello scorso anno dallo stesso presidente Nicolás Maduro.

Anche Iran e Cina stanno considerando l'idea di realizzare una propria valuta digitale. Per quanto riguarda l'Iran, il progetto è stato presentato a febbraio dal Ministero dell'Informazione e delle Comunicazioni, il quale ha precisato che il divieto al momento in vigore sullo scambio di criptovalute non si sarebbe applicato anche alla moneta nazionale. La banca centrale cinese ha invece sollecitato il governo a considerare il lancio di una stablecoin.