I regolatori giapponesi stanno riconsiderando alcune restrizioni relative all'uso di stablecoin come Tether (USDT) o USD Coin (USDC). Il prossimo anno, la Financial Services Agency (FSA) del Giappone revocherà il divieto di distribuzione domestica di stablecoin emesse all'estero.

Pertanto, le nuove normative sulle stablecoin in Giappone consentiranno nuovamente agli exchange locali di utilizzare questa tipologia di asset: "Se i pagamenti tramite stablecoin prenderanno piede, le rimesse internazionali potrebbero diventare più veloci ed economiche," si legge in un report pubblicato dal portale d'informazione Nikkei. Ma permettere la distribuzione delle stablecoin in Giappone richiederà controlli antiriciclaggio più stringenti, ha sottolineato la FSA.

Come riportato in precedenza, nel giugno del 2022 il parlamento giapponese ha approvato un disegno di legge per vietare l'emissione di stablecoin da parte di istituzioni non bancarie. Questo ha avuto un impatto significativo sulle società crypto giapponesi, dato che attualmente nessun exchange locale fornisce trading di stablecoin come USDT o USDC.

Secondo i dati ufficiali, nessuno dei 31 exchange giapponesi registrati presso la FSA, comprese aziende come BitFlyer o Coincheck, offriva alcun tipo di stablecoin al 30 novembre 2022. BitFlyer, uno dei più grandi exchange di criptovalute in Giappone, offre soltanto cinque criptovalute al momento: Bitcoin (BTC), Ether (ETH), Bitcoin Cash (BCH), XRP (XRP) e Stellar (XLM)

Di recente, le autorità giapponesi stanno mettendo a punto un quadro normativo più permissivo per il settore delle criptovalute. Il 15 dicembre, il comitato fiscale del Partito Liberal Democratico – attualmente al potere in Giappone – ha approvato una proposta che rimuove l'obbligo per le società crypto di pagare una tassa sull'emissione dei token.