Il Ministero della Cultura e dell'Informazione della Repubblica del Kazakistan ha confermato ufficialmente di aver bloccato il sito web di Coinbase agli indirizzi IP locali almeno da settembre.
Secondo quanto riportato in data odierna da un'agenzia di stampa locale, Kursiv, l'accesso al sito web di Coinbase è stato bloccato da un ordine del Ministero della Cultura e dell'Informazione. I rappresentanti del Ministero hanno illustrato ai giornalisti che la richiesta proveniva da un altro ente governativo, il Ministero dello Sviluppo Digitale, che accusava Coinbase di aver violato la Legge sugli Asset Digitali.
La legge sugli asset digitali, promulgata a febbraio 2023, vieta l'emissione e il commercio di valute digitali e le operazioni di scambio di criptovalute senza una licenza nazionale. L'approvazione iniziale per operare è concessa dall'autorità dell'Astana International Financial Center (AIFC), una zona economica speciale del Kazakistan.
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Ad oggi, Binance, Bybit, CaspianEx, Biteeu, ATAIX, Upbit e Xignal&MT sono stati approvati dall'Autorità per i servizi finanziari di Astana, che regola l'AIFC.
Le prime notizie sui problemi di accesso al sito web di Coinbase sono apparse a settembre, quando il media locale Telegram Finance.kz ha riportato che il "grande firewall degli investimenti kazaki" blocca l'accesso non solo a Coinbase, ma anche a Kraken e ad altri importanti exchange di criptovalute internazionali.
Il Kazakistan ha adottato un approccio normativo severo nei confronti delle criptovalute, anche per quanto riguarda il settore del mining, che è tra i più grandi al mondo. A ottobre, otto importanti operatori di crypto mining hanno firmato una lettera pubblica al presidente Kassym-Jomart Tokayev, sostenendo che l'industria del mining si trovi in una "situazione di grande difficoltà" a causa degli alti prezzi dell'energia per i miner.
Traduzione a cura di Walter Rizzo