Il Kazakistan è pronto a legalizzare un meccanismo per convertire le criptovalute in contanti, nel caso in cui vi fosse una forte domanda da parte della popolazione.

Durante il forum internazionale Digital Bridge 2022, il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha sottolineato che il Kazakistan mira a diventare un leader internazionale nel campo della tecnologia digitale, dell'ecosistema crypto e del mining regolamentato. Ha inoltre sottolineato che il governo ha già redatto emendamenti al quadro normativo nazionale, così da poter facilmente introdurre un meccanismo per la conversione di criptovalute:

"Siamo pronti per andare oltre. Se questo strumento finanziario dimostrerà ulteriormente la sua rilevanza e sicurezza, riceverà sicuramente il pieno riconoscimento legale."

Inoltre, durante la conferenza Digital Bridge 2022 il presidente ha visitato lo stand congiunto della società di prestiti Eurasian Bank e dell'exchange di criptovalute Intebix. Queste due aziende hanno annunciato il completamento del primo acquisto regolamentato di criptovalute in cambio di denaro fiat. Si tratta di un traguardo importante per l'adozione degli asset digitali in Kazakistan, in quanto ufficializza la possibilità per il popolo kazako di compare legalmente criptovalute in cambio di tenge.

Altre società attive in progetti pilota legati alle crypto includono l'exchange di criptovalute ATAIX, nonché le banche locali Halyk Bank e Altyn Bank.

La notizia arriva proprio mentre migliaia di russi si spostano verso il Kazakistan, per sfuggire alla parziale mobilitazione dei riservisti imposta da Vladimir Putin nella guerra contro l'Ucraina. Il 21 settembre, Halyk Bank ha anche sospeso l'uso delle carte di pagamento russe Mir.

Un'altra meta popolare per i disertori russi è la Georgia, anch'essa nazione che di recente ha introdotto nuove regolamentazioni per le criptovalute al fine di diventare un importante crypto-hub globale.

Mentre Paesi come la Georgia e il Kazakistan sembrano abbracciare le criptovalute, l'Europa teme che tali asset possano essere sfruttati dalla Russia per aggirare le sanzioni internazionali. Dopo aver limitato i pagamenti russi verso i crypto-wallet europei a soli 10.000€, l'Unione Europea prevede di vietare del tutto a cittadini ed entità russe di detenere asset digitali.

La Russia fa principalmente affidamento su infrastrutture straniere per condurre operazioni con criptovalute: la Banca di Russia ha infatti più volte ribadito di non voler legalizzare alcun crypto-exchange locale.