L'ex agente di borsa Jordan Belfort, noto come il "Lupo di Wall Street", ha paragonato le criptovalute con bassa capitalizzazione alle "penny stocks", a causa dell'estrema volatilità dei prezzi.
Le penny stock sono azioni di piccole società sconosciute, altamente speculative, con un prezzo inferiore a 1$. Solitamente, o generano enormi rendimenti per gli investitori o si schiantano e si bruciano in modo drammatico. L'ascesa di Belfort negli anni '90 e il suo conseguente scontro con la Securities and Exchange Commision (SEC), sono stati in parte dovuti alle operazioni di intermediazione su queste azioni.
Durante un'intervista rilasciata a Yahoo Finance il 27 agosto, Belfort ha osservato che questi tipi di investimenti hanno lo "stesso ciclo prevedibile" in grado di generare enormi rendimenti ma anche di bruciare gli investitori che non riescono a incassare al momento giusto:
"Se si riesce ad entrare in possesso di uno di questi progetti a bassissima capitalizzazione, al momento giusto, si possono fare soldi a palate". Ma il rovescio della medaglia è che stai giocando nel parco giochi di qualcuno, sai che non sei tu il proprietario, ma loro. "Entrate lì dentro e la maggior parte delle volte probabilmente perderete".
Belfort ha poi sottolineato che le persone dovrebbero investire in asset cripto a bassa capitalizzazione solo una piccola parte del loro portafoglio e ha suggerito che non dovrebbero mai rientrare nella categoria degli investimenti seri.
"Non credo che si possa fare alcuna analisi per proteggersi da questi asset a bassissima capitalizzazione, se non entrare molto, molto presto. Non importa se la gestione è buona [o] cattiva, sono così piccole che finiranno per salire e poi, quando arriveranno in cima, la gente le scaricherà".
Il Lupo di Wall Street ha anche dichiarato che sta valutando principalmente Bitcoin (BTC) e Ether (ETH) come investimenti a lungo termine grazie ai loro solidi fondamentali. Ha dichiarato di essere particolarmente interessato al BTC per il suo potenziale di diventare una riserva di valore e una copertura contro l'inflazione, una volta che il mercato maturerà ulteriormente in futuro.
"Penso che sia solo una questione di tempo: se un numero sufficiente di Bitcoin finisce nelle mani giuste, l'offerta è limitata e l'inflazione continua a salire e scendere, a un certo punto Bitcoin maturerà a sufficienza e inizierà a essere scambiato più come una riserva di valore e meno come una growth stock", ha spiegato.
Da oppositore a sostenitore delle criptovalute
Belfort è una delle tante figure popolari nel settore degli investimenti ad aver fatto un passo indietro nei confronti delle criptovalute negli ultimi due anni, unendosi a investitori del calibro di Mark Cuban e Kevin O'Leary di Shark Tank.
Nel febbraio 2018, Belfort aveva pronosticato che il prezzo del BTC sarebbe crollato a zero e aveva descritto l'asset come la "tempesta perfetta per la manipolazione", a causa dell'esiguità del mercato in quel momento. Ha inoltre messo in dubbio il presunto utilizzo del BTC come strumento di pagamento rispetto a quello di semplice investimento, suggerendo che sarebbe stato regolamentato per non esistere più.
Commentando il suo cambio di opinione con Yahoo Finance, Belfort ha affermato di essersi "sbagliato" sul fatto che BTC si sarebbe azzerato e che la vita consiste nell'"adattarsi e crescere costantemente".
Ha detto che, pur rimanendo fedele alla maggior parte delle sue critiche, la crescente adozione di BTC e delle criptovalute, insieme alla consapevolezza che il settore non sarà vietato del tutto, gli ha fatto cambiare idea.
"La mia tesi originaria era incentrata sul rischio che gli Stati Uniti dicessero semplicemente 'basta', come ha fatto la Cina, e questo era il vero motivo che mi spingeva a essere davvero ribassista sul Bitcoin", ha dichiarato.