Questo articolo è il primo di una serie nata dalla collaborazione tra Cointelegraph Italy e Blockchain Advisory, società maltese specializzata in consulenza su blockchain e criptovalute, nonchè VFA agent.

Il primo novembre 2018 a Malta è stata promulgata la nuova legislazione sulla tecnologia DLT. Questa riguarda l’introduzione di tre atti che racchiudono gli aspetti fondamentali su cui è basata quest’industria innovativa e in continuo cambiamento.

Molte giurisdizioni, di un’estensione più o meno ampia, hanno lavorato sulla DLT e sui soggetti che ne prendono parte. Durante gli ultimi due anni, la maggior parte del business e della regolamentazione ha girato intorno alle criptovalute e ai "crypto asset" emessi dalle compagnie che utilizzano la tecnologia blockchain, così come per le Initial Coin Offering (ICO).

Gli atti sopra indicati riguardano essenzialmente tre aspetti principali:

  • Malta Digital Innovation Authority (MDIA) Act (Capitolo 591 del Laws of Malta). Disciplina la stabilizzazione dell’autorità regolatoria - la Malta Digital Innovation Authority (MDIA) - dedicata alla supervisione e certificazione delle piattaforme DLT, degli smart contract a cui sono riferiti, e ogni disposizione tecnologica sotto il suddetto atto;
  • Innovative Technology Arrangements and Services (ITAS) Act (Chapter 592 of the Laws of Malta). Illustra la procedura di registrazione e i meccanismi di certificazione per qualsiasi nuova tecnologia che decide volontariamente di registrarsi, e come tale, deve essere certificata attraverso approvazione dei Systems Auditor;
  • Virtual Financials Assets (VFA) Act (Chapter 590 of the Laws of Malta). Raffigura il funzionamento dei test che si effettuano sugli strumenti finanziari per tutti quelli che possono essere considerati DLT asset, ergo criptovalute, e determina se questi possono rientrano sotto la tutela della regolamentazione maltese e/o europea in vigore. Sono da considerarsi strumenti finanziari o e-money quelli che rientrano nello scopo di applicazione della legislazione EU. La classificazione come virtual token, ossia un utility token ‘pura’, è da considerarsi fuori dallo scopo di qualsiasi legislazione applicabile. In fine con il VFA Act si è assistito alla nascita di una quarta classificazione, i ‘virtual financial asset’, rientrante nella medesima giurisdizione.

Questo triplice approccio ha posizionato Malta in una posizione di vantaggio rispetto ad altri Paesi che hanno deciso di trattare la stessa materia. Questo soprattutto grazie al MDIA, ossia vanta il primato mondiale di autorità regolatrice di questo settore. Il MDIA rappresenta un sigillo di qualità per ogni piattaforma o applicazione basata sul DLT. 

La natura volontaria di ogni applicazione basate su piattaforme DLT, assicura che qualsiasi sviluppo realizzato a Malta non sia in qualche modo “soffocato”, e che vengano sottoscritte all’autorità e inviate a verifica tecnica solo le applicazioni di chi intende ottenere approvazione.

I revisori necessitano di essere locati a Malta e possono operare solo attraverso agenti residenti, dando l’opportunità a tutti coloro che abbiano un legittimato interesse di favorire il quadro regolatorio dei progetti basati sul DLT.

Il quadro della nuova legislazione del VFA Act, sotto il controllo della Malta Financial Services Authority (MFSA), offre sicurezza agli investitori, agli utenti delle piattaforme blockchain e l’uso di criptovalute; questo grazie alla regolamentazione di ICO e alla quotazione degli asset DLT nei mercati degli exchange di criptovalute, conosciuti come VFA exchange da quando il VFA Act è entrato in vigore.

Oltre agli exchange, il VFA regolamenta broker e custodian.

Il test sugli strumenti finanziari permette di riconoscere se un token crittografato, emesso durante l’ICO stage o in relazione del quale il servizio viene offerto, rientra o meno nella tutela della regolamentazione esistente. 

Questo è motivo di incoraggiamento per molte entità alla ricerca di una giurisdizione in cui creare e lanciare una ICO, visto il quadro regolamentativo incerto e che inevitabilmente conduce ad un ambiente di business instabile.

Il quadro delle VFA maltese cerca di eliminare questa incertezza e garantire un ecosistema perfettamente legale sia per le compagnie già stabilizzate che per le startup, con l’obiettivo di farle crescere senza rinunciare all’innovazione.

Virtual Financial Assets Act (VFAA) – FAQ

Cosa comprende il VFAA?

Il VFAA riguarda innanzitutto l’emissione di asset DLT attraverso una ICO, emissione di token o altri eventi simili che non necessariamente riguardano la raccolta di fondi; per rientrare nella competenza dell’atto, gli assets DLT necessitano di essere qualificati come virtual financial asset.

Nell’ambito di copertura del VFAA rientrano anche i seguenti servizi:

  1. Ricezione e trasmissione degli ordini da comprare/vendere/sottoscrivere al VFA;
  2. Esecuzione degli ordini per conto di altre persone;
  3. Gestione degli account, ad esempio per conto di proprietari di capitali; 
  4. Gestione del portafoglio di terze parti; 
  5. Servizi di custodia o di nomina;
  6. Consulenza in materia di investimenti a titolo professionale;
  7. Commercializzazione dei VFA a soggetti specifici e che non sono ammessi al trading negli VFA exchange;
  8. Tutte le operazioni dei VFA exchange.

In cosa consiste il Financial Instruments Test?

Il Financial Instruments Test (FIT) consiste in una classificazione dei DLT asset in quattro livelli elencati come di seguito:

  1. Strumenti finanziari. Questo include titoli trasferibili, strumenti del mercato monetario uniti in schemi collettivi di investimenti, derivati, ecc. Essi sono regolati dall’Investment Services Act, legislazione maltese che di fatto traspone l’europea MiFID II;
  2. Moneta elettronica, regolata dalla direttiva E-Money. Gli e-money possono sostanzialmente essere definiti come una rappresentazione digitale della moneta a corso forzoso, con un gruppo di criteri specifici che devono essere soddisfatti in ogni momento;
  3. Virtual Token. Questi vengono usati unicamente per l’acquisto di beni o servizi sulle piattaforme su cui vengono emessi. Non vengono quotati in mercati secondari e possono essere usati entro un network limitato senza la possibilità di scambio e trasferimento trasversale;
  4. Virtual Financial Asset. Le attività DLT che non possono essere classificate come strumenti finanziari, e-money o virtual token, rientrano automaticamente sotto la definizione di VFA.

Pertanto, la categoria delle VFA è un raggruppamento che include tutti i coin e i token che, per semplice esclusione, non possono essere classificati come strumenti finanziari o e-money e quindi non regolati dalla legge europea.

Come è possibile fare domanda per la licenza con il VFAA?

È possibile fare domanda per ottenere la licenza con il VFAA attraverso un agente VFA. L’agente VFA ha svariate responsabilità nei confronti del VFAA ed è necessario sia rappresentato da un soggetto fisico quale un avvocato, un commercialista, un revisore o qualsiasi altra soggetto in possesso delle qualificazioni, autorizzazioni ed esperienza sufficienti a soddisfare le richieste dalla MFSA.

Quali sono le differenti licenze per categoria/classe per I fornitori di servizi VFA?

Classe 1

Servizi: Titolari di licenza autorizzati a ricevere e trasmettere ordini e/o fornire consulenza in materia di investimenti in relazione a uno o più VFA e/o in materia di commercializzazione di questi. La Classe 1 non autorizza a detenere o controllare il patrimonio dei clienti.

Capitale iniziale richiesto (effettuato dal possessore della licenza): EUR 50.000 (o EUR 25.000 + copertura assicurativa di indennità professionale)

Classe 2

Servizi: Titolari di licenza autorizzati a fornire qualsiasi servizio VFA, ma non ad operare nel mercato VFA o commerciare per I propri conti. I titolari della Classe 2 possono detenere o controllare il patrimonio dei clienti congiuntamente alle disposizioni previste dal servizio VFA.    

Capitale iniziale richiesto (effettuato dal possessore della licenza): EUR 125.000

Classe 3

Servizi: Titolari di licenza autorizzati a fornire qualsiasi servizio VFA, ma non ad operare nel mercato VFA. I titolari della Classe 3 possono detenere o controllare il patrimonio dei clienti congiuntamente alle disposizioni previste dal servizio VFA.

Capitale iniziale richiesto (effettuato dal possessore della licenza): EUR 730.000

Classe 4

Servizi: Titolari di licenza autorizzati a fornire qualsiasi servizio VFA. I titolari della Classe 4 possono detenere o controllare il patrimonio dei clienti congiuntamente alle disposizioni previste dal servizio VFA.

Capitale iniziale richiesto (effettuato dal possessore della licenza): EUR 730.000

Quali tipi di crypto exchange rientrano nel VFAA? 

Rientrano nelle normative del VFAA gli scambi crypto-crypto e crypto-fiat. Tuttavia, se lo scambio viene fatto tramite deposito diretto in euro o in un’altra valuta, allora sarà necessaria la licenza emessa dalla legislazione applicabile per offrire un servizio di pagamento per la moneta corrente, oltre che la dallo stesso VFAA. In alternativa, è possibile effettuare scambi attraverso degli approvati prestatori di servizi di pagamento.

Può un VFA exchange scambiare anche strumenti finanziari?

Se l’exchange vuole negoziare sia VFA che strumenti finanziari, come ad esempio security token, c'è bisogno di utilizzare una diversa entità con licenza separata, nel rispetto dell’Investment Services Act. 

Sotto il suddetto regime, l’offerta ICO o di servizio VFA è diretta solo ai residenti maltesi? 

No. L’ICO e i servizi VFA possono essere offerti anche da altre giurisdizioni dove ovviamente un’attività di questo tipo non è proibita o regolata sotto regimi separati. Questo significa che l’offerta di una VFA in una ICO, per esempio, può essere fatta in qualsiasi Paese in cui le ICO non sono considerate proibite o già regolate. Al contrario, l’offerta di security token è regolata attraverso l’UE, quindi l’offerta in Paesi altri di quello primario deve essere fatta in linea con la procedura di passaporto di offerta.

Di cosa ho bisogno per creare una ICO?

Per creare una ICO c’è bisogno di eseguire i passaggi seguenti:

  1. Creare una entità legale come richiesto, ad esempio una compagnia, in grado di attuare una ICO;
  2. Ottenere un’opinione legale da parte di un agente VFA, fermo restando che i token che saranno offerti non possono essere ritenuti strumenti finanziari;
  3. Redigere un whitepaper che sia conforme al First Schedule del VFAA;
  4. Nominare un revisore, un agente VFA, un depositario, un revisore finanziario e un impiegato responsabile dell’anti-riciclagio;
  5. Elaborare la ICO in conformità della VFAA e le più rilevanti obbligazioni. 

Il MDIA Act e l'ITAS Act – FAQ

Il motivo per cui l’MDIA Act e l’ITAS Act non devono essere in contrasto è che dipendono l’uno dall’altro; il MDIA Act copre l’assetto e la struttura dei MDIA, mentre il ITAS Act delinea i requisiti tecnici e l’assetto dei revisori del Sistema. 

Il MDIA rimpiazzerà le altre autorità regolatorie? 

No. Il MDIA potrà agire in complementarietà con le altre autorità quali l’MFSA, la Malta Gaming Authority, il Malta Communications Authority, ed altre. L’MDIA fornirà assistenza tecnica in tutte le materie richieste dalle complementari autorità competenti. 

Ho bisogno di registrarmi alla MDIA ogni qualvolta intendo sviluppare qualcosa legato alla tecnologia blockchain?

No. La registrazione con la MDIA è completamente volontaria. Tuttavia, è raccomandato avere almeno una piattaforma revisionata e certificata da MDIA, siccome questa funge da “stampa di approvazione ufficiale”. L’unico caso in cui la certificazione dall’MDIA può essere mandatoria è se un’altra autorità regolatrice, come l’MFSA o l’MGA, richiede questa certificazione.

Come funziona il processo di revisione? 

Il revisore della piattaforma o applicazione DLT, chiamata technology arrangement sotto i suddetti atti, verranno condotti da revisori dei sistemi esterni, approvati dal MDIA. Questi ultimi possono avere base a Malta o in qualsiasi altro Paese EU/EEA. Blockchain Advisory offre questo servizio.

Quali sono i requisiti che technology arrangement certificato deve rispettare sotto l’atto ITAS?

I requisiti sono molteplici ed elencati nel First Schedule dell’ITAS. Il technology arrangement, per essere considerate tale, deve rispettare almeno uno dei criteri seguenti: 

  1. Software e architetture che sono usate nella progettazione e consegna della DLT la quale normalmente, ma non necessariamente, (a) usa un registro distribuito, decentralizzato, condiviso o replicato; (b) può essere pubblico, privato o ibrido derivato; (c) può essere autorizzato, non autorizzato, o ibrido derivato; (d) è immutabile; (e) è protetto da una criptografia; (f) è verificabile;
  2. Smart contract e le relative applicazioni, incluse le organizzazioni autonome decentralizzate, (DAO), e altri simili arrangement;
  3. Qualsiasi altra tecnologia innovativa che può essere designata dal Ministro, sotto raccomandazione dell’autorità competente, con il dovuto preavviso.

Inoltre il technology arrangement prevede sia la nomina di un amministratore che di amministratore tecnico, per un termine di validità di nomina di 2 anni.

Ci sono altri fornitori di servizi che rientrano nell’ambito di regolamentazione ITAS Act?

A parte gli amministratori e i tecnici, tutti i fornitori di servizi tecnologici rientrano nella normativa dell’ITAS Act. Questi possono essere classificati come tali, solo se offrono: 

  1. Servizi di revisione, con riferimento agli innovative technology arrangement forniti dai system auditor;
  2. Servizi di amministrazione tecnica, con riferimento agli innovative technology arrangement forniti dagli amministratori tecnici.

Questo articolo è il primo di una serie nata dalla collaborazione tra Cointelegraph Italy e Blockchain Advisory, società maltese specializzata in consulenza su blockchain e criptovalute, nonchè VFA agent.