Il CEO di Mantra, John Mullin, ha smentito le voci che suggerivano trasferimenti su larga scala di token da parte dei principali investitori del progetto nei giorni precedenti al collasso della criptovaluta OM.
"La Mantra Association, i nostri principali investitori, i nostri consulenti... nessuno ha venduto. Negheremo categoricamente tutte le accuse, fornendo anche prove verificabili on-chain che dimostrino che è così," ha dichiarato Mullin durante una sessione AMA (Ask Me Anything) organizzata da Cointelegraph.
Alcuni report suggerivano che Laser Digital, un investitore strategico di Mantra, avesse liquidato gran parte dei suoi token OM poco prima del crollo della criptovaluta.
Secondo Lookonchain, citando dati di Arkham Intelligence, vi erano almeno due wallet collegati a Laser Digital fra i 17 indirizzi che hanno trasferito complessivamente 43,6 milioni di token OM (del valore di circa 227 milioni di dollari all'epoca) sugli exchange prima del collasso.
Fonte: Lookonchain
Laser Digital smentisce le accuse
Laser Digital è un'azienda di asset digitali sostenuta da Nomura. La società ha annunciato un investimento strategico in Mantra nel maggio 2024.
Secondo i dati di Arkham, a partire dall'11 aprile un wallet collegato a Laser Digital avrebbe trasferito circa 6,5 milioni di token OM (41,6 milioni di dollari all'epoca) su OKX in sette transazioni. L'ultima transazione registrata da questo portafoglio è avvenuta l'11 aprile, intorno alle 22:00 UTC, ovvero circa due giorni prima del crollo di Mantra.
Un altro wallet ha inviato circa 2,2 milioni di OM (13 milioni di dollari) su Binance, in una serie di trasferimenti iniziati il 3 aprile.
I dati suggeriscono inoltre che Laser Digital potrebbe aver iniziato a ridurre le proprie riserve di OM già a febbraio. I wallet collegati all'azienda avrebbero ricevuto una parte significativa dei loro token OM nel 2023, dalla società di trading GSR.
Movimenti di Mantra (OM) da uno dei wallet potenzialmente legati a Laser Digital. Fonte: Arkham
Laser Digital ha successivamente smentito le accuse sul suo presunto coinvolgimento nella volatilità del token OM, affermando che i wallet menzionati non erano di sua proprietà.
Fonte: Laser Digital
In un post su X del 14 aprile, Laser ha scritto:
"Laser non ha alcun legame con il recente crollo del prezzo di OM. Le affermazioni diffuse sui social che collegano Laser a una 'vendita da parte degli investitori' sono errate e fuorvianti."
Anche altri wallet presentano attività sospette
Ma Laser Digital non era l’unico investitore di Mantra attivo prima del crollo di OM.
Secondo i dati di Lookonchain, un wallet associato a Shane Shin, partner fondatore di Shorooq Partners, ha ricevuto 2 milioni di token OM il 13 aprile alle 11:52 UTC, ore prima del collasso. I token provenivano da un indirizzo precedentemente inattivo, che aveva ricevuto 2,75 milioni di OM nell’aprile 2024.
Movimenti di Mantra (OM) da uno dei wallet potenzialmente legati a Shane Shin. Fonte: Arkham
Sia Laser Digital che Shorooq erano tra gli investitori del Mantra Ecosystem Fund (MEF) da 109 milioni di dollari, annunciato il 7 aprile.
"Vogliamo sottolineare che Shorooq (i suoi fondi e i partner fondatori) e Mantra (il management e i membri del team) non hanno venduto token OM nel periodo precedente o durante questo crollo," ha dichiarato a Cointelegraph un portavoce di Shorooq. L'azienda ha inoltre evidenziato che Shorooq Partners è un investitore in equity di Mantra, non solo un investitore in token: "Ciò significa che il nostro focus è sulla crescita a lungo termine del progetto."
Il CEO di Mantra ha aggiunto che l'azienda non sa a chi appartengano i wallet menzionati nel report di Arkham:
"Non so a chi appartengano quei wallet. So per certo che non appartengono né a Shorooq né a Laser. So che non appartengono ai nostri principali partner istituzionali."
Mantra ritiene che i portafogli siano stati "etichettati erroneamente da Arkham", ricordando che la piattaforma aveva comunicato i suoi principali indirizzi in un report sulla trasparenza pubblicato l'8 aprile.
Binance attribuisce il collasso di OM a "liquidazioni cross-exchange"
Dato che OKX e Binance sono stati gli exchange che hanno registrato i maggiori volumi di OM prima e durante il crollo, entrambe le piattaforme hanno affrontato direttamente la questione.
Il fondatore di OKX, Star Xu, ha definito l'incidente "un grande scandalo per l'intera industria crypto". OKX ha inoltre evidenziato che la tokenomics di Mantra aveva subito importanti cambiamenti a partire dall'ottobre 2024, segnalando attività sospette su più exchange.
In un annuncio pubblicato il 14 aprile, Binance ha aggiunto: "I nostri primi riscontri indicano che gli sviluppi delle ultime 24 ore sono il risultato di liquidazioni cross-exchange."