Un sondaggio condotto da Harris Poll dimostra che le comunità afroamericana, ispanica e LGBTQ hanno molte più probabilità di investire in crypto asset.
Secondo i sondaggi condotti nei mesi di giugno e luglio su circa 2000 adulti americani, il 23% degli afroamericani e il 17% degli ispanici hanno indicato di aver attualmente dei depositi in asset digitali, rispetto a solo l'11% della popolazione bianca e il 13% del pubblico in generale. Anche il 25% degli intervistati LGBTQ ha affermato di possedere criptovalute.
La consapevolezza sulle criptomonete è maggiore tra le minoranze: metà degli afroamericani, ispanici e asiatici esprimono familiarità con le crypto, mentre solo il 37% della popolazione bianca ha risposto allo stesso modo.
Il sondaggio ha anche rilevato che il 43% degli afroamericani ritiene di non essere stato trattato in modo equo dal settore bancario e finanziario, un sentimento echeggiato dal 39% degli intervistati LGBTQ. Tra il pubblico in generale, il 28% ha dichiarato di essere trattato ingiustamente dal settore finanziario.
Secondo il CEO di Harris Poll John Gerzema, molte comunità emarginate hanno subito discriminazioni finanziarie, contribuendo probabilmente alla loro maggiore disponibilità a esplorare asset decentralizzati:
"Esiste una lunga storia di discriminazione negli investimenti e questo potrebbe essere il motivo per cui abbiamo visto un'ampia demografia di interesse e inclusività nelle criptovalute: perché è un settore nuovo, aperto e con meno barriere all'ingresso".
Tyrone Ross, CEO di Onramp Invest, società di consulenza sugli investimenti, concorda con Gerzema, affermando:
"Le crypto cresceranno grazie anche ai millennial afroamericani e alla comunità LGBTQ, perché rappresentano la libertà. [...] Questo è un movimento sociale, [...] la rappresentazione e l'uguaglianza sono ciò che le criptovalute promuovono, richiamano e distribuiscono".