Secondo la piattaforma di analisi ViewBase, quasi un quarto dell'offerta circolante di Ethereum (ETH) è detenuto all'interno degli exchange di criptovalute.

Il sito web mostra che in questo momento negli exchange sono presenti 26.768.260 ETH, vale a dire il 23,6% dell'offerta complessiva con un valore di 10,3 miliardi di dollari. Quasi 26 milioni di monete sono detenute da soltanto 10 exchange centralizzati; Coinbase possiede 8.521.807 ETH, vale a dire il 7,5% dell'offerta.

Si tratta di una cifra molto maggiore rispetto a quella di Bitcoin (BTC): soltanto l'8,1% dell'offerta complessiva di BTC è infatti detenuta all'interno di exchange.

Questo mese Willy Woo, noto statistico del settore crypto, ha evidenziato che il numero di monete presenti negli exchange è in graduale riduzione:

"Quando le monete sugli exchange spot diminuiscono, è un chiaro segno del fatto che gli utenti stanno raccogliendo tutte le proprie criptovalute così da poterle trasferire in cold storage e HODLare. [...] Un parametro macro molto rialzista."

Anche Glassnode, aggregatore di dati sulle criptovalute, conferma che il numero di Bitcoin negli exchange è in costante riduzione sin da inizio anno: da febbraio a oggi, i BTC negli exchange sono diminuiti da 2,97 a 2,6 milioni.

Glassnode mostra ulteriori segnali rialzisti per Bitcoin: ogni giorno vengono creati in media 480.000 nuovi indirizzi, una cifra sei volte maggiore rispetto a Ethereum.

Bisogna comunque evidenziare il volume settimanale netto degli exchange, vale a dire il rapporto fra il numero di monete inviate e prelevate dagli utenti, è in calo sin da agosto sia per BTC che per ETH. Questo suggerisce che, sebbene in questo momento negli exchange sia presente un'altissima percentuale di Ether, il trend sembra essere rialzista anche per questa criptovaluta.