Il New York Times, celebre quotidiano statunitense, ha ideato un nuovo sistema basato su blockchain per rilevare e contrastare casi di disinformazione.

Una piattaforma per scoprire quando e dove una foto è stata scattata

Come spiegato sul blog ufficiale del New York Times, la compagnia ha realizzato un prototipo capace di fornire metadati affidabili su numerose immagini presenti in rete. Questa piattaforma consentirà a lettori e utenti sui social media di scoprire dove, quando e da chi una determinata foto è stata scattata.

Il sistema utilizza una piattaforma blockchain sviluppata da IBM Garage, che rende i dati praticamente impossibili da manomettere:

"[Il sistema utilizza una blockchain permissioned] per garantire che i giusti membri del network dispongano di autorizzazioni d'accesso appropriate ai metadati."

Su consiglio degli utenti, il New York Times ha anche implementato la possibilità di visualizzare in quale articolo l'immagine è apparsa per la prima volta.

Al momento è soltanto un prototipo, numerose le problematiche ancora da risolvere

La compagnia sottolinea che si tratta di un semplice prototipo: il sistema è estremamente semplificato, in quanto utilizza un singolo smart contract per approvare automaticamente tutte le nuove immagini.

Al contrario, nel mondo reale tutti i contenuti dovrebbero essere esaminati e approvati dall'organizzazione che ha pubblicato l'immagine originale. Più facile a dirsi e a farsi nel caso di alcune specifiche tipologie di metadati, come descrizioni di eventi, il che rende parecchio complessa la formalizzazione di regole chiare e precise.

La sfida più grande è riuscire ad abbinare le immagini con la loro versione sulla blockchain. Dato che oggigiorno le foto possono essere modificate tramite software, un computer potrebbe non riconoscere che un'immagine è stata leggermente alterata. Affinché questa piattaforma diventi una realtà, sottolinea il New York Times, bisognerà compiere ulteriori progressi nel campo dell'intelligenza artificiale e del riconoscimento delle immagini.

Infine, anche l'accessibilità alla blockchain rappresenta un potenziale ostacolo, dato che "organizzazioni giornalistiche con diversi livelli di risorse finanziarie e tecnologiche dovrebbero essere in grado di partecipare". La realizzazione di una blockchain pubblica potrebbe risolvere questo problema, rendendo tuttavia molto più complessa la gestione di permessi e autorizzazioni.

Anche l'Agenzia Nazionale Stampa Associata (ANSA), la più importante agenzia d'informazione in Italia, pianifica la realizzazione di una piattaforma blockchain per tracciare la fonte dei contenuti e combattere le fake news.