Il 23 Febbraio, Martti Malmi, il primo collaboratore del creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto, ha pubblicato su GitHub 120 pagine di corrispondenza e-mail tra i due, rendendo disponibili una serie di informazioni sugli albori della criptovaluta.
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La mia corrispondenza e-mail con Satoshi nel 2009-2011: https://t.co/jyoX8gXckp
My email correspondence with Satoshi in 2009-2011: https://t.co/jyoX8gXckp
— Martti Malmi (@marttimalmi) February 23, 2024
La vera identità di Nakamoto rimane un punto di congettura nella community cripto e blockchain. Tuttavia, le e-mail pubblicate di recente su GitHub da Malmi sono state presentate inizialmente in un tribunale di Londra come prova nella causa intentata dalla Crypto Open Patent Alliance contro Craig Wright, il quale ha affermato di essere Nakamoto.
In base all'esame sommario di Cointelegraph, non ci sono prove o rivelazioni che possano far luce sulla vera identità di Satoshi. Ma per gli storici e gli appassionati delle leggende Bitcoin, le e-mail includono molte citazioni fantastiche e un'aria generale di Satoshi-ness — lo stesso stile diretto, semplice ma completo, senza fronzoli che permea il white paper di Bitcoin.
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Satoshi credeva che il mining #Bitcoin sarebbe stato meno energivoro del sistema bancario tradizionale.
Nota: questa è di gran lunga la sua nuova migliore citazione pic.twitter.com/FsCxJlj8Xf
Satoshi believed #Bitcoin mining would be less energy intensive than the legacy banking system.
— Rizzo (@pete_rizzo_) February 23, 2024
Note: This is by far his best new quote pic.twitter.com/FsCxJlj8Xf
Satoshi sulla "criptovaluta"
Sebbene da tempo si sostenga che sia stato Satoshi stesso a ideare il termine "criptovaluta", un'e-mail inviata a Malmi l'11 Giugno 2009 sembra aprire un buco importante in questa teoria.
Secondo Satoshi:
"Qualcuno ha inventato la parola 'criptovaluta'. [...] Forse è una parola che dovremmo usare per descrivere Bitcoin, vi piace?".
Malmi ha risposto che "sembra una buona idea" e ha aggiunto che suonava più interessante di "denaro digitale P2P".
Satoshi sull'anonimato
La corrispondenza e-mail di Malmi dimostra anche la profonda comprensione di Satoshi dell'anonimato, del suo significato e dei rischi che la disinformazione potrebbe comportare per Bitcoin.
Come scrisse Satoshi in un'email:
"Penso che dovremmo circoscrivere l'aspetto dell'anonimato. Con la popolarità degli indirizzi bitcoin invece dell'invio tramite IP, non possiamo dare l'impressione che sia automaticamente anonimo. È possibile essere pseudonimi, ma bisogna fare attenzione".
L'e-mail continua prevedendo essenzialmente l'ascesa della blockchain forense:
"Se qualcuno scava nella storia delle transazioni e inizia a rivelare informazioni che la gente pensava fossero anonime, il contraccolpo sarà molto peggiore se non abbiamo preparato le aspettative avvertendo in anticipo che è necessario prendere precauzioni".