Secondo il ricercatore che è riuscito a identificare gli 1,1 milioni di Bitcoin (BTC) appartenenti a Satoshi Nakamoto, l'ideatore di BTC è troppo altruista per spendere le proprie monete.
Durante una sessione AMA su Reddit, Sergio Demian Lerner, ideatore del protocollo second-layer di Bitcoin "RSK" nonché rinomato ricercatore del settore, ha affermato che gli ci sono voluti tre anni per scoprire i difetti presenti nel codice di Bitcoin che hanno portato alla nascita del modello Patoshi.
Lerner rispetta la privacy di Satoshi
Il modello Patoshi descrive un miner che, utilizzando un algoritmo di mining leggermente diverso, sarebbe riuscito a generare 1,1 milioni di BTC. Molti credono che questo individuo sia proprio Satoshi Nakamoto.
Lerner ha deciso di non scavare più a fondo per non arrecare danni a questa persona:
"Non voglio approfondire ulteriormente la questione, sento di aver già contribuito abbastanza alla trasparenza di Bitcoin. Scavare ancora potrebbe violare la privacy di Satoshi."
Satoshi non spenderà mai i suoi BTC
Sulla base delle sue ricerche e della sua comprensione della figura di Satoshi, Lerner ritiene che il creatore di Bitcoin non spenderà mai le monete da lui generate:
"Supponendo che Satoshi e Patoshi siano la stessa persona, credo che, sulla base della storia di queste monete, Satoshi non spenderà mai i propri BTC. Pertanto, a mio parere non ci potrebbe essere modo più equo e altruistico di far nascere Bitcoin."
Nel frattempo Craig Wright, noto informatico di origini australiane, continua a ripetere di essere il vero Satoshi Nakamoto. Tuttavia il mese scorso è apparso in rete un messaggio, firmato da 145 wallet che hanno estratto BTC durante i primi anni della criptovaluta, che definisce Wright "un bugiardo e un truffatore".