Sandeep Nailwal, cofondatore di Polygon, ritiene che l'azienda di blockchain layer-2 stia cogliendo i frutti dello stanziamento di un miliardo di dollari per lo sviluppo di soluzioni di scalabilità a zero knowledge (ZK) per l'ecosistema Ethereum.
In occasione di un intervento durante l'ultima edizione della conferenza Token2049 a Singapore, Nailwal ha discusso dello sviluppo delle attività di scaling "Polygon 2.0" e della promessa della tecnologia ricorsiva a ZK proof di creare un ecosistema blockchain interoperabile senza soluzione di continuità.

Il cofondatore di Polygon Sandeep Nailwal al Token2049 di Singapore.

Nailwal ha sottolineato come il Web2 e il Web3 siano simili nella forma e nella funzione: il primo è l'Internet delle informazioni con una "scalabilità praticamente illimitata" e la capacità di trasferire o trasmettere informazioni in varie forme senza soluzione di continuità in tutto il mondo a grande velocità.
Il Web3, invece, rappresenta "l'Internet del valore" che, secondo Nailwal, richiederà due caratteristiche per diventare una realtà onnipresente.

"In primo luogo, scalabilità infinita, illimitata, senza limiti e liquidità unificata per il trasferimento del valore, non possono esistere 100 chain con il valore distribuito su di esse, e non possono interoperare".

Per sfruttare le caratteristiche che hanno reso il Web2 in grado di diventare l'Internet dell'informazione, Nailwal ha sottolineato l'importanza di un aggregatore o di un layer di interoperabilità per amalgamare le ZK-proof di diverse chain su un layer comune.

"Nel momento in cui queste due prove vengono presentate sul layer Ethereum, abbiamo un meccanismo in cui disponiamo di un percorso di stato globale su Ethereum, e quindi qualsiasi tipo di liquidità può muoversi attraverso la chain senza arrivare a Ethereum".

La tecnologia ZK-proof ricorsiva è la chiave di questo layer aggregatore, che Nailwal prevede di implementare nei prossimi mesi. La tecnologia consentirà a diverse blockchain di inviare ZK-proof del loro stato di rete all'aggregatore, che poi invierà una prova di queste attestazioni combinate alla rete Ethereum.

"Il nostro obiettivo è che tale prova si riduca, alla fine, probabilmente a due secondi. Quindi, ogni chain sta inviando una prova di qualsiasi cosa sia accaduta nel proprio ecosistema o nella propria chain ogni due secondi a questo layer aggregatore".

Il cofondatore di Polygon ritiene che le transazioni cross-chain potrebbero essere eseguite in quattro o cinque secondi, un terzo del tempo di un blocco di Ethereum, che inizierà a sentirsi "come un unico grande spazio di blocco".
Nailwal sottolinea il potenziale vantaggio di disporre di chain ad alta liquidità come la sua zkEVM e la proof-of-stake chain per condividere il valore con le applicazioni, sottolineando che le piattaforme blockchain layer-1 più grandi hanno espresso interesse ad avvalersi di un layer interoperabile.

"Chiunque può aderire a questo layer, ed è un vantaggio reciproco in quanto tutti beneficiano della liquidità dell'altro".

La beta di Polygon zkEVM ha debuttato sulla mainnet a marzo 2023, consentendo agli sviluppatori di distribuire smart contract e applicazioni decentralizzate che beneficiano di un throughput più veloce e di costi inferiori rispetto al layer-1 di Ethereum.
L'azienda ha inoltre recentemente lanciato il proprio Chain Development Kit, che consente agli sviluppatori di sviluppare, personalizzare e distribuire chain layer-2 collegate al più ampio ecosistema Ethereum.