Un film indipendente che promuove le virtù della privacy coin Monero (XMR) ha raggiunto le primissime posizioni nella classifica dei maggiori incassi al botteghino statunitense.

Grazie all'epidemia di COVID-19 e alla conseguente quarantena, è bastato un profitto lordo di appena 3.430$ affinché il film in questione diventasse il secondo di maggior successo nei cinema degli Stati Uniti nel week-end del 10 febbraio.

Un seminario integrale su Monero

Il titolo della pellicola è "Monero Means Money", e si tratta di un lungometraggio autodistribuito che elenca le varie qualità di XMR. Gli autori del film sostengono che lo scopo dell'opera è quello di "aumentare la consapevolezza sulla privacy elettronica e finanziaria."

Il film è stato prima proiettato in una sala vuota al Laemmle Theater di Los Angeles e successivamente al Tampa Theatre della città di Tampa, in Florida. Ulteriori spettacoli hanno avuto luogo al Parkway Theater & Film Lounge di Pittsburgh.

Monero Means Money, della durata di 88 minuti, non è altro che un seminario integrale tenuto da Daniel Kim, convinto sostenitore delle criptovalute. Kim promuove l'adozione di privacy coin per ridurre il controllo governativo sulla finanza.

Alla prima posizione d'incassi troviamo invece un film intitolato "Phoenix, Oregon", che sconfigge Monero Means Money grazie ad un profitto lordo di 11.479$.

Un'opportunità irripetibile per raggiungere le prime posizioni al botteghino statunitense

In un'intervista pubblicata su Vice, Justin Ehrenhofer, produttore e regista di Monero Means Money, spiega che la pellicola è stata realizzata in fretta e furia proprio per sfruttare l'opportunità offerta dall'epidemia:

"Ho dato un'occhiata risultati al botteghino per il fine-settimana del 20 marzo, perché ero curioso di vedere se fossero presenti dati sulle vendite dato che i cinema statunitensi sono chiusi.

Ho compiuto delle ricerche sui principali film di quella settimana, e ho scoperto che avevano stretto collaborazioni con i cinema per delle proiezioni digitali. Ho pensato che sarebbe stata un'opportunità irripetibile di girare un film che sarebbe finito alla prima posizione del botteghino statunitense. [...]

Crediamo che il film abbia raggiunto l'obiettivo prefissato di incrementare la consapevolezza su Monero, sui diritti sulla privacy e sui cinema in difficoltà."

Pare che la realizzazione di questa pellicola sia costata a Ehrenhofer meno di 2.000$. Sostiene tuttavia che la maggior parte delle entrate siano andate ai cinema, e una piccola parte del budget è anche stato dedicato al marketing.