Le società di mining di Bitcoin quotate in borsa hanno vissuto una settimana difficile, con quasi tutti i principali miner che hanno registrato cali a doppia cifra, a fronte di una performance nettamente inferiore a quella dello stesso BTC.
Negli ultimi cinque giorni di negoziazione, titoli come Cipher, Applied Digital, Core Scientific, CleanSpark e Bitdeer hanno registrato cali compresi tra il 23% e il 52%, mentre altri operatori come Riot e Hut 8 hanno subito perdite intorno al 15%.
Al momento della stesura, Bitcoin (BTC) è scambiato a circa 94.400$, in calo di circa il 9% negli ultimi sette giorni.
Secondo un rapporto pubblicato giovedì da Miner Mag, nel mese scorso le azioni delle società di mining quotate in borsa hanno perso oltre 20 miliardi di dollari di valore di mercato, subendo una flessione del 25% circa da metà ottobre e registrando una performance nettamente inferiore al calo di Bitcoin.
Il declino è avvenuto nonostante istituzioni come Jane Street, Fidelity e Barclays abbiano aumentato le loro posizioni in diverse importanti società di mining.
Nonostante le recenti perdite, alcune società di mining hanno sovraperformato Bitcoin su base annua.
IREN, la più grande società di mining di Bitcoin quotata in borsa per capitalizzazione di mercato, è cresciuta di circa il 370% da inizio anno, mentre Cipher Mining ha guadagnato circa il 210%. In confronto, Bitcoin stesso è cresciuto solo dell'1,5% circa nello stesso periodo, in base a TradingView.
Miner di Bitcoin puntano su AI e HPC
Nonostante i forti guadagni registrati da inizio anno da diversi titoli legati al mining, tale attività rimane un business sempre più ostico. Con il dimezzamento dei premi per blocco che avviene all'incirca ogni quattro anni, diversi miner hanno adottato nuove strategie per diversificare i propri ricavi, mentre altri stanno abbandonando del tutto il settore.
Il principale cambiamento riguarda l'intelligenza artificiale e il calcolo ad alte prestazioni (HPC), in quanto i miner stanno riconvertendo i propri data center ad alto consumo energetico per carichi di lavoro più stabili e con margini più elevati. Con le infrastrutture esistenti già ottimizzate per l'energia e il raffreddamento, molti miner ora considerano l'integrazione dell'HPC come una parte essenziale della loro attività.
Venerdì, il titolo Bitfarms ha subito un forte calo dopo che la società ha dichiarato che avrebbe ridotto le sue attività di mining di Bitcoin entro i prossimi due anni, avviando la chiusura del suo sito da 18 megawatt a Washington, per convertire le sue strutture in data center dedicati all'intelligenza artificiale e all'HPC.
Altri miner stanno optando per un approccio ibrido piuttosto che abbandonare completamente il mining di Bitcoin. A giugno, Core Scientific ha firmato un accordo da 3,5 miliardi di dollari con il fornitore di cloud AI CoreWeave al fine di fornire 200 megawatt di capacità di hosting per carichi di lavoro HPC.
A ottobre, le azioni di CleanSpark hanno registrato un balzo di circa il 13% in un solo giorno dopo che il miner ha annunciato il suo primo passo nel campo dell'AI, e ad inizio novembre, IREN ha firmato un accordo quinquennale da 9,7 miliardi di dollari che prevede la fornitura a Microsoft dell'accesso alle GPU Nvidia ospitate nei suoi data center.