Come riportato venerdì 2 marzo da Bloomberg, durante una conferenza, il governo del Quebec si è dichiarato "non interessato" a fornire elettricità a basso costo ai miner di Bitcoin tramite l'utility statale Hydro-Quebec.

Durante la conferenza di Montreal, il premier Philippe Couillard ha sottolineato come "minare Bitcoin" senza fornire alcun "valore aggiunto" fosse svaforevole per l'economia, a differenza delle precedenti dichiarazioni della stessa Hydro-Quebec,

"Se volete venire qui per collegare i vostri server e minare Bitcoin, sappiate che non siamo interessati", ha dichiarato.

“Deve esserci un valore aggiunto per la nostra società, e nell'attività di mettere dei server a minare nuovi bitcoin, non ne vedo.”

Quest'anno il Quebec è apparso rapidamente sui radar dei miner di criptovalute di tutto il mondo. Dopo l'esodo di massa dalla Cina, l'Hydro-Quebec è stata inondata di richieste di partnership di aziende che cercano di trarre vantaggio dalle convenienti tariffe all'ingrosso della società.

Dopo l'afflusso di oltre 30 domande a gennaio, l'utility ha avvertito che "non sarà in grado di alimentare" il numero di progetti interessati a stabilirsi nella provincia canadese. Secondo Bloomberg, in futuro potrebbero anche essere applicate tariffe più alte per i miner.

"Se allacciassimo tutti i miner di bitcoin che hanno fatto richiesta, creeremmo un problema per noi stessi", ha dichiarato il CEO di Hydro-Quebec Eric Martel in un intervista pubblicata il 28 febbraio.

“Ci sono dei limiti a ciò che possiamo fare. Abbiamo una rete enorme con elevate capacità, ma non possiamo ospitare l'intero pianeta”.

Nel frattempo, all'altra parte del confine nello Stato di New York,le autorità hanno rilasciato il mese scorso il permesso per l'avvio di una configurazione di mining di Bitcoin su larga scala, che migliorerebbe l'economia della comunità locale e creerebbe nuovi posti di lavoro.