Secondo un nuovo rapporto, Solana (SOL), una delle più attive blockchain Proof-of-Stake (PoS), sembra essere il protocollo PoS che consuma la più bassa quantità di elettricità per transazione.

Il Crypto Carbon Ratings Institute (CCRI), una startup di ricerca focalizzata sull'impatto ambientale delle criptovalute, ha rilasciato mercoledì un nuovo rapporto che calcola il consumo di elettricità e le emissioni di carbonio delle principali blockchain PoS. In particolare, il CCRI ha analizzato network PoS come Cardano, Solana, Polkadot, Avalanche, Algorand e Tezos.

Secondo i risultati del CCRI, la blockchain di Solana utilizza circa 0,166 watt-ora (Wh) di elettricità per transazione: si tratta pertanto del protocollo PoS più efficiente in termini di consumi fra le sei reti analizzate.

Cardano, la rete PoS con la più grande capitalizzazione di mercato al momento della scrittura, consuma invece la maggiore quantità di elettricità per transazione: 52 Wh. Tuttavia, al tempo stesso Cardano utilizza la minor quantità di elettricità per nodo.

Consumo di elettricità per transazione per i sistemi PoS e Visa. Fonte: CCRI
Consumo di elettricità per transazione per i sistemi PoS e Visa. Fonte: CCRI

Lo studio recita:

"Questa valutazione dipende dalla quantità di transazioni che avvengono sulla rispettive blockchain; inoltre, il consumo complessivo di elettricità per transazione dipende dal numero di nodi collegati a ciascuna rete. In generale, questi numeri dovrebbero scendere con l'aumento dei volumi delle transazioni, indipendentemente da quale blockchain è in uso."

Il CEO di CCRI ha aggiunto:

"L'hardware richiede energia anche soltanto per rimanere acceso, e lo stesso vale per l'esecuzione del software senza che venga effettuata alcuna transazione. Se il numero di transazioni aumenta, i consumi complessivi crescono ma quelli per singola transazione diminuiscono. Riteniamo che sia questo il caso per ogni blockchain analizzata nel nostro studio."

Nonostante il basso consumo energetico per transazione di Solana, il suo protocollo PoS consuma ancora molta energia a causa dell'uso massiccio del suo network rispetto alla concorrenza. Secondo lo studio del CCRI, la blockchain di Solana emette ogni anno l'equivalente di 934 tonnellate di biossido di carbonio, rispetto alle 33 tonnellate di Polkadot.

Al momento della scrittura, Solana è il protocollo PoS dove avvengono più transazioni: 2,9 miliardi di dollari in volumi di trading giornaliero. Polkadot, secondo i dati di CoinGecko, vanta invece un volume giornaliero di 900.000 dollari.

Emissioni di carbonio annuali delle reti PoS rispetto a un volo di andata e ritorno in business class. Fonte: CCRI
Emissioni di carbonio annuali delle reti PoS rispetto a un volo di andata e ritorno in business class. Fonte: CCRI

A differenza delle principali reti blockchain come Bitcoin ed Ethereum, che utilizzano operazioni di mining e un meccanismo di consenso Proof-of-Work (PoW) per confermare le transazioni, le blockchain PoS si basano sugli utenti che semplicemente bloccano i loro token. Poiché le blockchain PoS non hanno bisogno di energia aggiuntiva da parte dei miner per convalidare le transazioni, sono considerate più efficienti dal punto di vista energetico.

Come precedentemente riportato, molti regolatori finanziari globali hanno usato gli alti consumi dei network PoW come un altro dei motivi per vietare l'uso di criptovalute, in primis BTC. Ma se così fosse andrebbero vietate anche le banche globali, dato che il sistema bancario tradizionale consuma due volte più energia dell'intero network di Bitcoin.