Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, prevede che quest'anno le Initial Public Offering (IPO) nel settore delle criptovalute e della blockchain diverranno molto più comuni.

Inoltre, durante il World Economic Forum di Davos, in Svizzera, Garlinghouse ha accennato alla possibilità che Ripple possa essere proprio una di quelle aziende che tenterà di ottenere una quotazione pubblica:

"Nei prossimi dodici mesi vedrete parecchie IPO nel settore crypto e blockchain. Noi non saremo i primi e nemmeno gli ultimi, ma mi aspetto che Ripple sarà una delle aziende di maggior successo in questo campo. È un'evoluzione naturale per la nostra compagnia."

Un'evoluzione naturale per l'azienda

Il termine "IPO" si riferisce al processo di offrire al pubblico i titoli di una società che intende quotarsi per la prima volta su un mercato regolamentato. Ad oggi il settore delle criptovalute si è maggiormente focalizzato sulle Initial Coin Offering (ICO), un modello di raccolta fondi alternativo utilizzato da molte start-up innovative per aggirare i lunghi processi legali necessari per lanciare una IPO.

Tuttavia, man mano che il settore matura e in seguito allo scoppio della bolla delle ICO avvenuto nel 2018, causato dal numero incredibilmente alto di progetti di scarso successo o persino fraudolenti, alcune società stanno tentando di guadagnare nuovamente la fiducia del grande pubblico con delle IPO tradizionali e regolamentate.

Si tratta di una tendenza che, secondo Garlinghouse, diverrà molto più evidente nel prossimo futuro. È tuttavia importante sottolineare che alcune delle aziende più importanti dell'industria non sono riuscite a soddisfare i requisiti necessari per il lancio di una IPO.

Silvergate Bank, una banca commerciale con sede in California specializzata nel business delle valute digitali, ha quotato pubblicamente la compagnia grazie ad una IPO sul New York Stock Exchange, a novembre dello scorso anno.