La fine del 2020 non è certo stata un periodo positivo per Ripple: la Securities and Exchange Commission statunitense, sotto l'amministrazione di Donald Trump, ha intentato un’azione legale contro la società per emissione di titoli non autorizzata. La leadership di Ripple, però, guarda al 2021 e al nuovo Presidente degli Stati Uniti nella speranza che introducano regolamentazioni più favorevoli all'azienda. 

Secondo un post sul sito web di Ripple, che presenta commenti da parte dei principali dirigenti, l'azienda prevede che l'amministrazione Biden porterà "una rinnovata attenzione alla regolamentazione e all'applicazione delle regole" nel mondo crypto:

"Come abbiamo visto, la mancanza di un chiaro quadro normativo negli Stati Uniti negli ultimi quattro anni ha lasciato le imprese fintech e blockchain in un limbo. […] Altri paesi come Regno Unito, Svizzera, Singapore e Giappone sono molto più avanti. 

Sia il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, che il suo co-fondatore, Chris Larsen, già prima della causa avevano criticato la politica della SEC di "regolamentare attraverso l'applicazione".

Stu Alderoty, general counsel dell'azienda, è stato citato all'interno dell'articolo: egli ritiene che l'amministrazione Biden farà della regolamentazione crypto una priorità assoluta nei prossimi quattro anni, perché "ne comprende le implicazioni per l'innovazione del settore pubblico e privato". 

"Regolamenti intelligenti e ben congegnati, comunicati in modo efficace e applicati in maniera uniforme, possono aiutare a creare condizioni di parità, così da innescare l'innovazione e l'ulteriore adozione mainstream qui negli Stati Uniti."

Garlinghouse ha rimarcato queste osservazioni ieri, elogiando il candidato di Biden alla presidenza della SEC, Gary Gensler, in quanto molto competente in fatto di blockchain e criptovalute:

"Congratulazioni a Gary Gensler! Siamo pronti a lavorare con la SEC e con l’amministrazione Biden per il futuro dell’innovazione crypto e blockchain negli USA."

Peraltro, va sottolineato che il co-fondatore Jed McCaleb ha ripreso la sua vendita di XRP: ne possedeva ben 9,5 miliardi, ricevuti prima di lasciare l'azienda nel 2014. L'analista crypto Leonidas Hadjiloizou ha riferito che ieri McCaleb ha venduto 28,6 milioni di XRP, circa 8,5 milioni di dollari al momento della pubblicazione del presente articolo, dopo 25 giorni di assenza in seguito alla notizia della causa legale fra Ripple e la SEC.

A dicembre Whale Alert ha riferito che nel 2020 McCaleb aveva liquidato 1,2 miliardi di XRP, guadagnando 400 milioni di dollari: questo ha portato il numero totale di token in suo possesso a circa 3,25 miliardi.

Il primo atto della causa fra Ripple e la SEC dovrebbe tenersi il 22 febbraio, quando è prevista una conferenza virtuale pre-giudiziale. Al momento della pubblicazione del presente articolo, il prezzo di XRP oscilla intorno ai 0,28$, in rosso del 5,8% rispetto a ieri.