Bitcoin è stato spesso definito “oro digitale” del XXI secolo, ma la criptovaluta è davvero affidabile come nuovo bene rifugio contro l’incertezza finanziaria e l’inflazione? È difficile rispondere a questa domanda, ma le azioni di una serie di grandi istituzioni e il sentiment di alcuni investment manager rinomati suggeriscono che Bitcoin (BTC) sta diventando più attraente come protezione contro tali preoccupazioni.

Negli ultimi sei mesi, la società di business intelligence MicroStrategy ha guidato la carica istituzionale in Bitcoin, investendo oltre 1 miliardo di dollari in BTC dopo aver adottato la criptovaluta come principale asset di riserva della sua tesoreria. Attualmente la compagnia possiede circa 71.079 BTC.

Il CEO di MicroStrategy, Michael Saylor, ha espresso molto chiaramente la sua convinzione che la principale criptovaluta sia una riserva di valore superiore al denaro fiat, dimostrandolo con i fatti sin da agosto 2020.

Nel frattempo, negli ultimi mesi Grayscale Investments ha accumulato Bitcoin e si è affermata saldamente come il più grande manager di asset digitali al mondo. Le riserve di Bitcoin gestite da Grayscale rappresentano una porzione significativa del suo portfolio complessivo: circa 648.000 BTC, per un valore di oltre 20 miliardi di dollari, stando ai dati più recenti pubblicati dalla società.

Seguendo le orme di questi proverbiali pionieri di Bitcoin, a dicembre 2020 SkyBridge Capital ha lanciato il proprio fondo Bitcoin. SkyBridge è stato fondato da Anthony Scaramucci, finanziere statunitense ed ex direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, che ha rilasciato delle dichiarazioni molto rialziste in merito al futuro di Bitcoin come bene rifugio.

Scaramucci e Brett Messing, dirigente di SkyBridge, hanno scritto un editoriale pubblicato da CNN che presenta BTC come un’opzione sempre più attraente per gli investitori a lungo termine in cerca di una protezione contro l’inflazione. I due hanno evidenziato che la maggiore regolamentazione, l’infrastruttura migliorata e le istituzioni finanziarie che offrono esposizione alle criptovalute hanno “reso gli investimenti in Bitcoin sicuri quanto l’acquisto di bond e commodity come l’oro, anch’essi utilizzati per equilibrare portafogli.

Bitcoin e il più ampio settore crypto sono stati spinti sotto i riflettori mainstream ancora una volta quando BTC, Ether (ETH) e altre altcoin hanno stabilito massimi storici negli ultimi due mesi. Resta da vedere se Bitcoin diventerà davvero meno volatile, rivelandosi all’altezza delle aspettative di Scaramucci, Saylor e altri che vedono la criptovaluta come un bene rifugio di nuova generazione.

Cambiano le percezioni

Molti sono convinti che l’attuale boom delle criptovalute sia intrinsecamente diverso dai periodi di considerevole crescita precedenti. Spinti dalla forza dell’interesse istituzionale, sembra che i crypto asset stiano diventando un investimento più affidabile sia per gli individui che per le istituzioni.

Pavel Matveev, CEO della società di pagamenti crypto Wirex, ha spiegato a Cointelegraph che la percezione di Bitcoin si sta evolvendo anche se l’asset mantiene la notorietà per la sua estrema volatilità dei prezzi.

Matveev ha evidenziato che Bitcoin è ancora tre volte più volatile rispetto all’indice S&P 500, anche se recenti oscillazioni caotiche di valore sono state provocate da fattori macroeconomici come la pandemia di COVID-19 e i risultanti provvedimenti fiscali per far fronte alla situazione:

“I fattori più volatili del prezzo di BTC sono stati la sua offerta limitata e la sua domanda in forte espansione da parte degli investitori istituzionali. Detto ciò, le misure di QE e il contesto caratterizzato da tassi d’interesse minimi o negativi non ha incrementato la liquidità a livelli storici. Naturalmente, risulta naturale per una compagnia scegliere di allocare una piccola porzione dei propri fondi di tesoreria in un Bitcoin rialzista quando il valore del dollaro sta collassando.”

Molti si chiedono se Bitcoin e altre criptovalute come Ether stanno diventando investimenti a lungo termine più affidabili tra la continua incertezza economica. Matveev fa notare che le istituzioni, solitamente investitori a lungo termine, hanno preso decisioni informate prima del loro ingresso in BTC.

I precedenti positivi di Bitcoin per quanto riguarda la crescita a lungo termine sono stati uno dei motivi dietro l’interesse delle istituzioni; inoltre, spiega Matveev, alcune società di pagamento quotate hanno deciso di integrare Bitcoin nelle loro attività centrali, aggiungendo un’ulteriore appoggio alla performance del prezzo di BTC. Tuttavia, il CEO ha ammesso che questo “non cambia l’elevata volatilità del mercato di Bitcoin nel breve termine” ma per lo meno lo rende un investimento accettabile.

Kris Marszalek, CEO dell’exchange e emittente di carte crypto Crypto.com, ha spiegato a Cointelegraph l’impatto degli investimenti istituzionali sui mercati delle criptovalute, suggerendo che la loro continua partecipazione potrebbe portare equilibrio nel settore:

"Investire in Bitcoin oggi è ben diverso dal 2017, quando era prevalentemente spinto dal retail e quindi incline a movimenti di mercato più drastici.

Oggi vediamo grandi investitori come Michael Saylor di MicroStrategy che hanno aperto enormi posizioni in Bitcoin con un approccio basato su una tesi a lungo termine. Una grande parte della tesi è che BTC non è solo una protezione contro l’inflazione, ma una copertura migliore dell’oro. La dimensioni e la tesi della compagnia potrebbero portare una maggiore stabilità a lungo termine nel mercato di Bitcoin."

Inoltre, Marszalek ha evidenziato il fatto che alcune rinomate società di asset management nel mondo della finanza tradizionale, come Fidelity e JPMorgan Chase, hanno iniziato a suggerire ai clienti di avere un’esposizione tra il 2% e il 5% alla criptovaluta nel proprio portfolio. A suo avviso, queste prove dimostrano un cambiamento in corso:

“Non c’è dubbio che la percezione di BTC abbia avuto una svolta. Come risultato, BTC è più sicuro come copertura a lungo termine, ma comporta ancora rischi come qualsiasi altro investimento.”

Il ruolo della regolamentazione

Mentre l’interesse nel settore aumenta senza sosta, le domande sulla regolamentazione sono ancora una questione rilevante nella potenziale adozione e valorizzazione a lungo termine delle criptovalute. Matveev concorda che nei prossimi anni le normative potrebbero influenzare la percezione delle criptovalute come investimenti a lungo termine convenzionali, aggiungendo:

“Come per tutti gli investimenti, c’è un elemento di rischio. Quindi non sarebbe corretto dire che un investimento è sicuro al 100%, in quanto i mercati sono in costante evoluzione, ma credo che l’opinione pubblica stia iniziando a vedere le crypto come un’ottima alternativa per i normali pagamenti.”

Anche il noto manager di hedge fund Ray Dalio si è unito alla conversazione intorno a Bitcoin verso la fine di gennaio con un post personale su LinkedIn. Dalio è un famoso sostenitore dell’oro come investimento a lungo termine e riserva di valore. Nel suo testo scritto per evitare "fraintendimenti dei media", Dalio elenca diverse ragioni per cui crede che Bitcoin sia diventato un “asset alternativo simile all’oro”. Allo stesso tempo, Dalio è convinto che l’offerta limitata di Bitcoin sia un punto controverso, in quanto altre criptovalute che svolgono un ruolo simile potrebbero vanificare la sua offerta definita.

Osservando l’apparente successo di Bitcoin come una nuova invenzione nel decennio dalla sua creazione, Dalio ha evidenziato anche il fatto che governi e banche non lasceranno semplicemente che un sistema concorrente disturbi il loro controllo sull’economia globale, soprattutto per quanto riguarda la ‘privacy’ che Bitcoin offre agli utenti:

“Mi è difficile immaginare che permetteranno a Bitcoin (o all’oro) di essere una scelta chiaramente migliore rispetto al denaro e al credito che stanno producendo. Sospetto che il rischio più grande di Bitcoin sia il suo stesso successo: se avrà successo, il governo cercherà di eliminarlo e ha il potere per farlo.

Supervisionando le attività della sua compagnia attraverso diverse giurisdizioni, Marszalek ha un’esperienza di lavoro diretta con le autorità di regolamentazione. Ha indicato la sua sede a Malta come un ottimo esempio dei potenziali benefici di parametri normativi chiari ed equi:

“Il 2020 è stato un anno in cui la regolamentazione per le criptovalute ha fatto grandi passi avanti. Malta è una delle poche giurisdizioni nell’UE ad aver sviluppato un chiaro quadro normativo sugli asset digitali per proteggere gli investitori.”

Anche se le prospettive per Bitcoin e i mercati crypto sono molto positive, rimangono rischi diffusi associati agli investimenti nel settore. Il mercato è ancora allo stadio iniziale e, come evidenziato sopra, alcune aree devono ancora essere affrontate prima che le criptovalute possano diventare davvero investimenti a lungo termine provati e affidabili.