Pare che i legislatori russi stiano soppesando una parziale rimozione del divieto contro i pagamenti in criptovalute.
Pavel Krasheninnikov, presidente del Comitato per la costruzione statale e la legislazione della Duma russa, ha annunciato che il governo sta valutando la possibilità di applicare delle modifiche alla legge che attualmente impedisce l'uso delle criptovalute come "mezzo contrattuale".
Secondo quanto riportato quest'oggi dal portale d'informazione locale Interfax, Krasheninnikov ha spiegato che le criptovalute come Bitcoin (BTC) non rappresentano attualmente un metodo di pagamento legale in Russia, e pertanto i commercianti non sono tenuti ad accettarlo.
Ma gli emendamenti previsti alla legge permetterebbero nuovamente l'uso di criptovalute nei pagamenti, purché con il consenso di tutte le parti coinvolte:
"Riteniamo che sia necessario apportare modifiche al Codice Civile: l'emendamento è attualmente in fase di approvazione. In questo momento l'uso delle criptovalute per i pagamenti è illegale, ma potranno essere utilizzate se vi è un accordo fra le parti coinvolte."
La Russia ha imposto tale divieto a gennaio di quest'anno, vietando ai cittadini di effettuare o accettare pagamenti in crypto all'interno del Paese.
Anatoly Aksakov, presidente del Comitato per i mercati finanziari della Duma russa, ha dichiarato nel 2020 che legalizzare i pagamenti in crypto avrebbe portato alla "distruzione del sistema finanziario." Al tempo stesso Aksakov è fiducioso nel fatto che la Central Bank Digital Currency (CBDC) russa, non ancora lanciata, sarà la "più alta forma di denaro" esistente: l'integrazione parziale della valuta digitale russa è prevista per il 2023-2024.