Secondo Sergey Nazarov, CEO di Chainlink, e Ron Resnick, presidente di Interwork Alliance, le grandi imprese stanno per implementare smart contract e tecnologia blockchain su larga scala.

Durante la conferenza Unitize 2020, i due hanno espresso un forte ottimismo in merito velocità con cui sta progredendo l’adozione di questi strumenti da parte delle società, nonché sulla crescente accettazione e regolamentazione del fenomeno da parte delle autorità governative. In ogni caso, non hanno precisato se il 2020 rappresenterà effettivamente l'anno di svolta.

Nazarov ha aggiunto:

“Rispetto a qualche anno fa, ci sono tantissimi fast follower in più, cioè persone che stanno aspettando che un leader nel settore tech faccia la prima mossa.”

La sessione, moderata da Nathaniel Whittemore, ha approfondito la value proposition della blockchain per le imprese, con un focus particolare sui nodi nevralgici da sciogliere affinché possa verificarsi un’adozione su larga scala.

Ci sono ancora molte problematiche

Il maggiore ostacolo che le imprese devono superare è come implementare la blockchain senza affrontare costi enormi per lo sviluppo delle soluzioni ed il training dei dipendenti: migliaia di persone interagiscono ogni giorno con i sistemi attualmente in uso, che conoscono alla perfezione.

Nazarov sostiene che la blockchain dovrà interfacciarsi con le soluzioni aziendali preesistenti, con un livello di interazione col protocollo direttamente proporzionale al livello di adozione della tecnologia.

Inoltre, Resnick ha evidenziato due dei problemi principali che devono ancora essere affrontati: la regolamentazione e l’audit.

Al momento, i regolatori non si fidano di questa tecnologia e la regolamentazione varia grandemente in base agli Stati: a suo parere, molte imprese stanno aspettando un quadro normativo più chiaro prima di adottare soluzioni blockchain. Prima che possano essere raggiunti dei benefici tangibili, quindi, ci sono ancora delle sfide molto complesse da superare, tra cui il costo dell’audit della tecnologia e la grande mole di documenti cartacei che continueranno ad esistere per molte società.

C’è bisogno di un cambio di paradigma

Nazarov e Resnick concordano sul fatto che per arrivare a un’adozione di massa è necessaria l’integrazione di blockchain pubbliche e private in una struttura condivisa. Solo così il protocollo sarà considerato una soluzione credibile.

Resnick ha chiarito che ci sono già molte persone che desiderano interagire con gli altri in maniere differenti, e ci sono già stati considerevoli mutamenti nel modo in cui governi, imprese e privati condividono i loro dati.

Serve un’infrastruttura condivisa”, ha aggiunto.

Nazarov ha poi spiegato che questo non significa che ci sarà un’unica blockchain. Le soluzioni aziendali al momento si stanno concentrando sulla privacy e sulla compliance con le norme, mentre i privati si stanno occupando di sicurezza e decentralizzazione. Probabilmente questi due punti di vista diversi andranno a convergere verso una soluzione che risponda ai bisogni di tutte le parti in causa.

A cosa serve la blockchain nelle imprese?

Nazarov e Resnick concordano che le imprese stanno perseguendo tre obiettivi principali con le loro soluzioni blockchain: velocizzare le transazioni riducendo la latenza, proteggere i dati delle transazioni e migliorare sicurezza e scalabilità con la decentralizzazione.

Nazarov ritiene che le società non avranno bisogno di trasferire per intero i loro sistemi su blockchain per sfruttare a proprio vantaggio tale tecnologia: dovranno semplicemente collegarsi a un oracolo per processare le loro transazioni on-chain.