Il prezzo di Bitcoin (BTC) ha toccato il livello più basso dall’8 febbraio perdendo il supporto a 40.000$, ma è tutta colpa di Elon Musk?
Cointelegraph esamina altri fattori negativi per i rialzisti di Bitcoin questa settimana, mentre il mercato torna a livelli che secondo alcuni non sarebbero stati mai più visitati.
L’USD rimbalza da minimi intoccati da mesi
Le critiche del CEO di Tesla sui consumi energetici di Bitcoin sono sulla bocca di tutti, ma questa settimana sono riemersi alcuni classici ostacoli per il trend rialzista.
Uno dei più significativi è la forza del dollaro statunitense, che sta cercando di riprendersi dopo una serie negativa iniziata a fine marzo.
Al momento della stesura, l’indice del dollaro statunitense (DXY), che misura USD contro un paniere di valute di partner commerciali, è rimbalzato dal supporto a lungo termine invertendo il suo trend ribassista.
Storicamente il DXY è inversamente correlato a Bitcoin, e insieme a performance poco convincenti nel mercato azionario le condizioni sono ideali per intralciare il progresso dei rialzisti.
Tuttavia, la chiusura del DXY di mercoledì è stata la più bassa dal 6 gennaio.

Titoli tecnologici in difficoltà
Nel quadro macroeconomico, i titoli tecnologici stanno soffrendo, in genere un brutto segno per Bitcoin.
In seguito a una curiosa segnalazione di Reuters in merito al presunto divieto in Cina di altri aspetti del commercio crypto, le azioni si sono ritrovate sotto pressione.
Tuttavia, come chiarito da Cointelegraph e molti altri, non è in realtà arrivato alcun nuovo sviluppo da Pechino: le associazioni commerciali hanno solo cercato di reiterare le restrizioni esistenti.
Tra le prestazioni peggiori in borsa figura MicroStrategy, la whale aziendale di Bitcoin, che ha perso il 5,2% sulla giornata.
Le turbolenze hanno colpito anche Tesla in un postludio piuttosto ironico alle critiche di Musk su Bitcoin. Oltre ad essere sceso di una posizione diventando il terzo uomo più ricco del mondo, Musk ha visto i guadagni di Tesla su BTC scomparire quasi completamente.

Classico "FUD"
Potrebbe esserci una luce in fondo al tunnel: una curiosa tradizione mostra che, dopo notizie negative dalla Cina, i mercati crypto tendono a tracciare enormi rally.
Quando il paese ha bloccato ufficialmente il trading di criptovalute a settembre 2017, Bitcoin e le altcoin sono immediatamente decollati verso nuovi massimi storici.
Provvedimenti simili adottati da altre giurisdizioni sono conosciuti per la loro scarsa rilevanza. Questi includono le critiche di Donald Trump nel 2019 e il divieto in India verso l’inizio dell’anno, misura già in fase di revisione.
“Trova un modo per comprare la correzione. In qualsiasi modo riesci,” ha consigliato l’autore Jason Williams su Twitter.
"Ho già visto questi movimenti tante volte in Bitcoin. Il prezzo scende, i media intervengono. FUD. Il prezzo scende ulteriormente. Poi decollo.”
Gli afflussi verso gli exchange, che nelle ultime 24 ore hanno raggiunto il livello più alto dal crollo di marzo 2020, riflettono la paura tra i trader.

"La gente è spaventata,” ha commentato l’analista Lex Moskovski.