Le Initial Coin Offering (ICO) stanno affrontando un "trilemma" legato alla conformità regolamentare: lo afferma un recente studio, finanziato dal governo del Canada e dalla University of British Columbia (UBC).

Prima della pubblicazione del proprio resoconto, i ricercatori hanno studiato il settore delle ICO nell'arco di sei mesi, concentrandosi principalmente nel territorio del Nord America ma analizzando anche altri paesi e giurisdizioni. Sono state inoltre condotte 45 interviste con individui operanti in questa industria, compresi rappresentanti del campo della finanza, della legge e della scienza.

Lo studio afferma che attualmente i distributori di ICO stanno affrontando un trilemma: come "avere un'offerta conforme alle normative", che possa "raggiungere una vasta gamma di investitori", in maniera "efficiente sotto il profilo dei costi". 

Nonostante l'ampio bacino di investitori sia il principale vantaggio delle ICO come meccanismo di finanziamento, i costi di conformità con gli organi di regolamentazione aumentano esponenzialmente se a tale campagna di raccolta fondi partecipa un insieme di investitori parecchio distribuito.

"E quando gli amministratori delle ICO non pagano questi costi, il rischio di infrangere la legge aumenta significativamente. Il risultato è un trilemma: bisogna necessariamente rinunciare ad uno di questi obiettivi per realizzare gli altri due, oppure si rischia di compromettere l'intera operazione", viene spiegato all'interno del resoconto.

In particolare, i ricercatori rivelano quattro possibili approcci alla distribuzione di ICO: il metodo Maverick, il metodo Private, il metodo Hybrid, oppure nessuna ICO. 

La prima opzione ignora qualsiasi tentativo di conformità legislativa, massimizzando la portata e l'efficienza economica della propria ICO ma incrementando il rischio di repressione da parte delle autorità.

Il secondo approccio si concentra invece soltanto su investitori riconosciuti e istituzionali, sacrificando in tal modo il livello di diffusione del proprio progetto senza tuttavia incrementarne esponenzialmente i costi.

Per quanto riguarda invece il metodo Hybrid, si tratta di "un compromesso fra tutti e tre gli aspetti, distribuendo la ICO soltanto all'interno di mercati selezionati. In tal modo è possibile delimitare il bacino di investitori, le leggi che bisogna rispettare e i costi", portando tuttavia ad una combinazione dei rischi.

I ricercatori svelano infine che alcune compagnie, desiderose di organizzare una campagna ICO, hanno tentato di risolvere il trilemma contattando le autorità normative competenti. Queste aziende hanno richiesto la modifica di alcune regolamentazioni, delucidazioni su leggi già esistenti, oppure la realizzazione di strutture normative totalmente nuove:

"Ad oggi, le ICO sono state ostacolate da un trilemma che ne ha notevolmente limitato il potenziale. Molti operatori, appartenenti ad imprese legittime, potrebbero ottenere enormi benefici dalle ICO. Questi preferiscono tuttavia astenersi dall'avviare nuove campagne, a causa della confusione generata dalle normative in varie giurisdizioni e dai costi proibitivi se si tenta di agire nel pieno rispetto della legge."