Tiberius Group AG, società svizzera di gestione patrimoniale, ha intenzione di introdurre una criptovaluta supportata da svariati metalli. Fondata nel 2005, oggi Tiberius Group gestisce beni per un valore di circa 350 milioni di dollari.

Il valore del Tiberius Coin, questo il nome della nuova moneta digitale, si baserà su quello di rame, alluminio, nickel, cobalto, stagno, oro e platino. Giuseppe Rapallo, CEO della compagnia e gestore del progetto, ha dichiarato:

"Invece di supportare la valuta digitale con un solo bene reale, abbiamo scelto un insieme di metalli comunemente utilizzati nel settore tecnologico. Questo fornirà maggiore diversificazione, rendendo la moneta più stabile e attraente per gli investitori".

La moneta, spiega Rapallo, verrà venduta nel pieno rispetto delle leggi svizzere ad un prezzo iniziale di 0,70$. La massa monetaria complessiva si baserà sulla domanda da parte degli utenti, e verrà limitata a seconda della disponibilità dei metalli sopracitati. Per elencare la propria valuta la compagnia ha scelto l'exchange estone LATOKEN, in quanto soddisfa tutti i requisiti giuridici.

Qualcuno ha tuttavia fortemente criticato questo genere di iniziative. Adrian Ash, ricercatore presso BullionVault Ltd., ha affermato che "ad oggi nessuna di queste monete ha ottenuto il successo sperato". A suo parere infatti "stanno tentando di risolvere un problema che non esiste, tutto questo può essere già conseguito senza i costi aggiuntivi legati al mantenimento di un registro distribuito".

A luglio di quest'anno, la piattaforma svizzera per lo scambio in rete di beni fisici Open Mineral ha annunciato di voler realizzare un consorzio formato da società d'estrazione mineraria e organizzazioni finanziarie. L'obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo di Minerac, un servizio blockchain per l'acquisto e la vendita di minerali.