Tether ha aggiunto altri tre indirizzi Ethereum, contenenti più di 150 milioni di dollari in stablecoin Tether (USDT), alla sua blacklist.

In qualità di società centralizzata, Tether è in grado di inserire in blacklist gli indirizzi che ritiene siano coinvolti in attività criminali, nel riciclaggio di denaro o per qualsiasi altro motivo. Si tratta del primo caso del 2022. L'anno scorso ne ha aggiunti 312, arrivando a ben 563 indirizzi in blacklist dal primo episodio del 28 novembre 2017.

Malgrado Tether inserisca regolarmente in blacklist gli indirizzi coinvolti in attacchi informatici o indagati dalle forze dell'ordine, la società non ha rivelato le motivazioni dietro questo ultimo caso. A seguito dell'hack di KuCoin di settembre 2020, Tether ha congelato circa 35 milioni di dollari in USDT per impedire agli hacker di capitalizzare la refurtiva.

Come evidenziato da Eric Wall, chief investment officer di Arcane Asset, le ragioni potrebbero essere puramente "precauzionali" per l'associazione a truffe, come nel caso del congelamento di 39 indirizzi nel 2020.

Le preoccupazioni per la scarsa decentralizzazione potrebbero essere un fattore determinante per l'adozione di una stablecoin algoritmica come TerraUSD (UST), la quarta stablecoin più capitalizzata con 10,6 miliardi di dollari. Ciononostante, il market cap della stablecoin decentralizzata alternativa impallidisce in confronto a USDT, che vanta invece una capitalizzazione di 78,5 miliardi di dollari.

Do Kwon, fondatore di Terra, ha commentato la vicenda dichiarando che non è possibile inserire in blacklist gli indirizzi UST.