Stando a quanto riportato in data 13 maggio dal Bangkok Post, in Thailandia è entrata in vigore per decreto reale una struttura normativa per criptovalute. La legge, pubblicata ieri sulla Gazzetta Reale del paese, definisce le criptovalute "asset e token digitali", portandole sotto la giurisdizione della Security Exchange Commission (SEC) thailandese.

Apisak Tantivorawong, Ministro delle Finanze, ha sottolineato che lo scopo delle nuove normative non è quello di vietare criptovalute e Initial Coin Offering (ICO). L'opinione del Ministro è analoga a quella della SEC, nel complesso favorevole alle ICO purché queste vengano regolamentate.

In seguito all'entrata in vigore di tale decreto, i venditori di asset e token digitali dovranno registrarsi presso la SEC entro 90 giorni. Il Bangkok Post spiega che, in caso contrario, il governo potrebbe infliggere una multa fino a due volte il valore della transazione digitale non autorizzata, o di almeno 500.000 baht (circa 15.700$). I venditori irregolari potrebbero inoltre ricevere una pena detentiva della durata massima di due anni.

Il Ministro Tantivorawong enfatizza che tali misure mirano a proteggere gli investitori e a prevenire l'utilizzo di criptovalute per attività criminali, riciclaggio di denaro e evasione fiscale.

Il decreto ha subito svariate revisioni dalla sua primissima introduzione a marzo di quest'anno. In attesa di regolamentazioni ufficiali, a febbraio la Banca Centrale della Thailandia ha vietato alle banche locali di scambiare o investire in criptovalute. Lo stesso mese, l'incertezza normativa ha portato il Thai Digital Asset Exchange (TDAX) a bloccare temporaneamente registrazioni e ICO.