Nell’ultimo tentativo di regolamentare l'industria delle criptovalute, le autorità finanziarie della Thailandia sembrano aver preso di mira la finanza decentralizzata, o DeFi.

Secondo un rapporto pubblicato il 1° giugno dal Bangkok Post, la Securities and Exchange Commission (SEC) della Thailandia ha annunciato che qualsiasi attività relativa alla DeFi potrebbe richiedere in futuro una licenza rilasciata dall'autorità di regolamentazione finanziaria per poter essere esercitata. La SEC ha inoltre specificato che sotto la lente dei controlli ci sarebbero soprattutto i protocolli DeFi che emettono token.

L'ultima stretta normativa arriva dopo il lancio del token nativo per Il protocollo DeFi thailandese Tuktuk Finance, sulla piattaforma smart contract gestita dal noto exchange di criptovalute locale Bitkub, avvenuto domenica scorsa.

Il rapporto ha rilevato che i prezzi, dopo essere saliti alle stelle a "diverse centinaia di dollari", sono poi crollati a 1$ in pochi minuti. Secondo il sito ufficiale della piattaforma, il protocollo ha attirato un valore totale bloccato, o TVL, di 18 milioni di dollari. Il prezzo del token TUK si è poi ripreso fino a raggiungere quota 1,93$, dando così al progetto un market cap di 7,1 milioni di dollari.

Questa è la prima volta che la SEC prende di mira in maniera specifica la DeFi. Il regolatore ha specificato:

"L'emissione di token digitali deve essere autorizzata e supervisionata dalla Securities and Exchange Commission. L’emittente è tenuto a divulgare le informazioni richieste e a offrire monete attraverso portali di token autorizzati ai sensi del decreto sui beni digitali."

Secondo Niran Pravithana, CEO di Ava Advisor, la presa di posizione del governo thailandese è condivisibile, dal momento che non è infrequente l’emissione di token fraudolenti, oltre al fatto che per i truffatori è facile nascondersi dietro app di messaggistica come Telegram e riuscire a manipolare i prezzi dei token.

Tra coloro che hanno accolto la DeFi in Thailandia ci sono anche le banche centralizzate. A febbraio la Siam Commercial Bank ha annunciato un fondo di investimento da 50 milioni di dollari, mentre ad aprile Kbank ha iniziato a includere i servizi DeFi nel proprio piano di espansione commerciale.

Come riportato da Cointelegraph ad aprile, la diffusione delle criptovalute in Thailandia ha avuto un vero e proprio boom, con un aumento di quasi il 600% da novembre. Anche la DeFi ha visto aumentare di molto la propria popolarità: The Defiant ha recentemente riportato che, nell'ultimo anno, il Paese si è classificato al secondo posto nella classifica mondiale per il traffico di ricerca della parola chiave "finanza decentralizzata".

I regolatori dello Stato hanno ribattuto a maggio, rivelando piani volti a frenare la creazione di nuovi account sugli exchange attraverso l’introduzione di severi requisiti KYC per gli utenti, a partire da luglio. La misura impedirà anche agli investitori stranieri di accedere agli exchange thailandesi, dal momento che non possono ottenere carte d'identità locali.