Per la prima volta nella sua storia, il protocollo di liquidità decentralizzato THORChain ha superato i 10 miliardi di dollari di volume totale di scambi mensili. Tuttavia, i massimalisti di Bitcoin (BTC) sono divisi sul fatto che la piattaforma offra abbastanza sicurezza ai potenziali borrower. 
In un post del 27 marzo pubblicato su X, l'account ufficiale di THORChain ha annunciato il traguardo, riportando i dati di Runscan che mostrano come il protocollo abbia raggiunto i 10,26 miliardi di dollari questo mese.

Fonte: THORChain

In una serie di commenti e post successivi, è esploso un dibattito tra massimalisti di Bitcoin in merito alla sicurezza di THORChain e alle potenziali insidie per i Bitcoiner che intendono sottoscrivere prestiti senza interessi a fronte dei loro BTC mediante la piattaforma.
In un post del 27 marzo condiviso su X, il matematico e investitore in Bitcoin Fred Krueger si è detto "disposto a prendersi la colpa" per aver dichiarato che THORChain è "reale", il che significa essenzialmente sostenere che i prestiti garantiti da BTC sul protocollo costituiscono una strategia sicura per i Bitcoiner che intendono guadagnare di più in termini di liquidità.
Tuttavia, l'analista di Bitcoin Dylan Le Clair ha respinto le affermazioni di Krueger.
"Un prestito garantito da Bitcoin che dipende dal tasso di exchange di un'altcoin per offrire un prestito "a tasso zero senza rischio di liquidazione" sta semplicemente trasmettendo il rischio", asserisce Le Clair.

"State shortando una coda che non riuscite a quantificare".
Fonte: Fred Krueger

Come è noto, THORChain è un protocollo di liquidità decentralizzato che facilita gli swap di asset nativi tra diverse blockchain. Il protocollo offre prestiti senza interessi contro i principali asset crypto come Bitcoin ed Ether (ETH) e non impone liquidazioni o date di scadenza fisse.

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Come parte dell'ultimo aggiornamento del protocollo del 30 gennaio, i requisiti di garanzia per Bitcoin ed Ether sono stati ridotti dal 400% al 200%, consentendo agli utenti di prendere in prestito la metà del valore totale degli asset forniti.
Il 10 marzo, l'analista Chris Blec ha descritto il modello di lending senza liquidazione di THORChain come "interessante", ma sottolineando due problemi principali del concetto.
Il primo è che gli investitori si assumono il rischio più ovvio di prestare i loro Bitcoin a un protocollo che potrebbe comunque crollare o cadere vittima di un exploit, fatto già accaduto a THORChain nel 2021, benché i fondi siano stati restituiti.
Il secondo è che gli investitori fanno affidamento su un fornitore centralizzato che non cambierà i suoi termini e condizioni in un secondo momento, esponendo i loro prestiti a rischi.
In particolare, THORChain è stata costretta a bloccare la sua mainnet due volte nel 2023 a causa di segnalazioni di potenziali vulnerabilità di sicurezza del protocollo.

Traduzione a cura di Walter Rizzo