La Central Bank of Tunisia (BCT) non sta lavorando ad una central bank digital currency (CBDC). In annuncio ufficiale, l'istituzione ha negato di voler spostare la sua valuta nazionale su una piattaforma blockchain lanciando il cosiddetto "e-dinar", rigettando i rumor emersi qualche giorno.

La BCT si concentra sulla digitalizzazione della finanza

Nella dichiarazione, la BCT ha confutato tutte le affermazioni relative allo sviluppo di una moneta digitale. La banca centrale ha tuttavia chiarito di star esplorando vari metodi di pagamento digitali, tra cui una possibile CBDC, senza però aver compiuto progressi sulla sua implementazione. La banca ha inoltre dichiarato:

"La BCT si sta concentrando sulla digitalizzazione della finanza, sulla parte relativa alle valute digitali e non alle criptovalute. I suoi servizi stanno studiando le opportunità e i rischi inerenti a queste nuove tecnologie, in particolare in termini di sicurezza informatica e stabilità finanziaria."

Per quanto riguarda la presunta partnership con una società straniera per la creazione di un CBDC, la BCT ha dichiarato di non avere un rapporto di questo tipo con alcuna società, locale o estera che sia.

Confusione riguardo la proof-of-concept presso il Forex Club della Tunisia

Tuttavia, la banca ha ammesso che il Forex Club della Tunisia - un evento ospitato da una "associazione indipendente collegata alla BCT" - ha presentato delle discussioni sulle CBDC. All'evento, ai partecipanti è stato offerto di assistere a una dimostrazione sulla fattibilità teorica di una valuta digitale creata da una startup privata.

La startup non ha "alcun rapporto morale o contrattuale con la BCT", ha sottolineato la banca. La BCT ha concluso che la proof-of-concept del forum è stata presa fuori contesto a causa di un'operazione di marketing in cui il nome della BCT è stato utilizzato in modo improprio.

Nella dichiarazione, la BCT ha anche specificato che si sta preparando a lanciare un sandbox normativo per le innovazioni tecnologiche nel settore bancario e finanziario all'inizio del 2020.

Come riportato da Cointelegraph, uno dei primi rapporti sul presunto e-dinar della BCT è stato diffuso dall'agenzia di stampa russa Tass il 7 novembre. L'articolo affermava che la valuta tunisina sarebbe stata digitalizzata ed emessa sull'Universa Blockchain, una piattaforma creata da una startup russa.