Gli operatori del settore crypto hanno accolto con favore la notizia che il principale organo di vigilanza finanziaria del Regno Unito renderà più facile la quotazione dei prodotti di investimento in crypto.
L'11 marzo, la Financial Conduct Authority (FCA) ha annunciato che permetterà agli investitori professionali di negoziare i crypto exchange-traded notes (ETN) creati da exchange di investimento riconosciuti (RIE).
Tuttavia, le restrizioni che vietano la partecipazione degli investitori al dettaglio rimangono, rendendo l'annuncio della FCA una vittoria parziale solo nell'ottica di una più ampia adozione delle crypto.
Le condizioni normative in Europa vietano l'offerta di un fondo negoziato in borsa (ETF) per un singolo asset, come Bitcoin (BTC) o Ether (ETH). Ciò rende gli ETN i prodotti negoziati in borsa (ETP) preferiti nell'Unione Europea e nel Regno Unito, dove le regole finanziarie sono ancora ampiamente armonizzate nonostante la Brexit.
Con il via libera della FCA, la finanza tradizionale britannica e i trader del Regno Unito potrebbero presto godere di un accesso più agevole ai prodotti finanziari legati alle criptovalute. Poiché il via libera è subordinato a delle condizioni, non sorprende che le clausole restrittive siano al centro dell'attenzione.
Natalia Latka, direttore delle politiche della società di analisi blockchain Merkle Science, ha dichiarato a Cointelegraph: "La decisione della FCA di consentire alle borse di investimento riconosciute di quotare i crypto [ETN] è un significativo passo avanti. Nonostante le restrizioni, questa azione non solo favorisce l'integrazione dei prodotti legati alle criptovalute in un ambiente regolamentato, ma riduce anche il divario tra il settore crypto e l'industria finanziaria tradizionale".
Latka ha inoltre sottolineato l'esclusione degli investitori al dettaglio.
"Nonostante le aspirazioni a diventare un hub per le criptovalute, l'approccio del Regno Unito sottolinea una notevole esitazione ad abbracciare il rapido interesse crescente per gli asset crypto tra gli investitori retail", afferma Latka.
Cointelegraph ha intervistato George McDonaugh, co-fondatore e co-amministratore delegato di KR1, società europea di investimenti in asset digitali. McDonaugh ha lodato la misura, ma ha affermato che il mercato dovrebbe essere più accessibile.
"La notizia che la FCA non si opporrà alle richieste di [RIE] di creare un segmento di mercato britannico quotato per gli [ETN] garantiti da asset crypto è un passo nella giusta direzione per il contesto normativo britannico per le criptovalute", sostiene McDonaugh.
McDonaugh si è anche concentrato sull'inclusione, affermando che un maggior numero di società debba essere abilitato ai mercati britannici.
Ha dichiarato: "Vorremmo che venisse fatto di più per quanto riguarda il regime di quotazione del Regno Unito, consentendo a un maggior numero di società di entrare nel mercato principale della Borsa di Londra e nel suo mercato junior, affinché il governo del Regno Unito, gli altri responsabili politici e il settore realizzino l'ambizione di diventare un vero e proprio hub globale per l'industria crypto".
In qualsiasi modo la si guardi, la conclusione è sostanzialmente simile: se il Regno Unito vuole seriamente realizzare le sue nebulose aspirazioni di crypto hub, è necessario che faccia di più al fine di ampliare rapidamente la partecipazione.
Il sogno del crypto hub
È passato un po' di tempo da quando il Primo Ministro britannico Rishi Sunak ha annunciato il suo piano per dare priorità alla tecnologia finanziaria in Gran Bretagna. A luglio 2021, in qualità di Cancelliere dello Scacchiere, Sunak ha promesso di "attuare una vasta serie di riforme dei servizi finanziari" nei prossimi anni.
Ad aprile 2022, Sunak ha dichiarato: "È mia ambizione rendere il Regno Unito un hub globale per la tecnologia degli asset crypto".
We're working to make the UK a global cryptoassets hub. We want to see the businesses of tomorrow, and the jobs they create, here in the UK.
— Rishi Sunak (@RishiSunak) April 4, 2022
Today @JohnGlenUK set out how we are going to encourage crypto investment and technology in UK markets. https://t.co/MdZ5IOLZtH
Nonostante tali ambizioni, la FCA rimane incredibilmente cauta nei confronti del settore e i progressi misurabili sono difficili da ottenere. In tali condizioni, anche un piccolo passo positivo nella giusta direzione sembra un buon motivo per celebrare.
In una dichiarazione inviata a Cointelegraph, un portavoce di CryptoUK, l'associazione di categoria delle crypto con sede nel Regno Unito, ha dichiarato: "Abbiamo sostenuto questo tipo di cambiamento, in linea con il nostro supporto per una regolamentazione proporzionata e misurata che sia coerente e fornisca condizioni di parità per tutti i tipi di innovazione".
"Tenendo presente questo, continueremo a sostenere una riconsiderazione degli attuali divieti di accesso agli investimenti finanziari appropriati per gli investitori retail", afferma il portavoce. "Pur sostenendo pienamente una solida serie di protezioni per gli investitori, vogliamo evidenziare le preoccupazioni relative al fatto che questi divieti siano proporzionati e in linea con la politica per investimenti simili che non coinvolgono crypto asset".
Con l'obiettivo del Regno Unito di diventare un crypto hub, è logico che la FCA voglia farne un caso specifico per il settore, ma solo se le premesse di partenza fossero ampiamente a proprio beneficio. È vero invece il contrario.
Una presa di posizione di lungo corso
La FCA ha stabilito la sua posizione ultra-cautelativa nei confronti delle crypto il 6 ottobre 2020. L'ente ha illustrato le cinque ragioni della sua decisione:
- La natura intrinseca degli asset sottostanti, ossia l'assenza di una base di valutazione affidabile.
- Prevalenza di abusi di mercato e crimini finanziari nel mercato secondario (ad esempio, furto informatico).
- Estrema volatilità nei movimenti dei prezzi degli asset crypto.
- Inadeguata comprensione degli asset crypto da parte dei consumatori al dettaglio.
- Mancanza di un'esigenza di investimento legittima da parte dei consumatori al dettaglio per investire in questi prodotti.
Stando a CoinMarketCap, il 6 ottobre 2020 – giorno in cui la FCA ha escluso gli investitori al dettaglio dalla vendita di derivati su cripto come gli ETN – il prezzo di Bitcoin era di circa 10.000$. Ether era valutato circa 35$. Al momento della stesura, il prezzo di Bitcoin è di 67.139$, mentre quello di Ether è di 3.648$.
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Data la traiettoria ascendente dei prezzi di BTC ed ETH in questo periodo, Cointelegraph ha richiesto alla FCA se fosse disposta a riconsiderare il divieto di offrire ETN agli investitori al dettaglio.
Un portavoce della FCA ha risposto: "Il divieto della FCA di offrire cETN [la c minuscola sta per crypto] o derivati su crypto ai consumatori al dettaglio rimane in vigore in quanto continuiamo a constatare notevoli rischi nel mercato".
Per quanto riguarda la possibilità di un cambiamento nel prossimo futuro, hanno aggiunto: "La FCA ha comunicato in precedenza che continuerà a tenere sotto controllo la sua posizione sui cETN".
Naturalmente, gli addetti ai lavori sperano che lo status di "sotto esame" porti a qualche cambiamento significativo il più rapidamente possibile.
Incoerenza e divieti
Negli Stati Uniti, gli ETF spot su Bitcoin sono stati approvati solo dopo significative pressioni del settore, legali e politiche. In confronto, il percorso verso un ETN britannico sembra relativamente indolore, anche se occorre ancora impegnarsi per garantire una maggiore accessibilità.
Come sottolinea Latka, "Gary Gensler, presidente della SEC [U.S. Securities and Exchange Commission], ha sottolineato che tale approvazione dell'ETF non debba essere fraintesa come una legittimazione ufficiale di Bitcoin. Questa distinzione è fondamentale. È plausibile che la FCA nel Regno Unito sia influenzata dalla preoccupazione che l'autorizzazione di alcuni prodotti con collegamento a criptovalute possa involontariamente segnalare che i beni sottostanti siano regolamentati, nonostante il loro effettivo status privo di regolamentazione".
Tuttavia, sebbene la FCA sia mossa dalle migliori intenzioni, Latka ritiene che la sua posizione potrebbe alla fine rivelarsi dannosa per le persone che intende proteggere.
Latka afferma: "Il divieto della FCA potrebbe spingere gli investitori verso i meandri degli exchange non regolamentati, aumentando la loro vulnerabilità [...] Credo che la strada per salvaguardare questi investitori non debba risiedere in divieti assoluti, ma nell'adozione di normative complete che consentano un'esposizione sicura a questa asset class".
Secondo CryptoUK, occorre "un'ulteriore collaborazione tra il settore pubblico e quello privato con i responsabili politici nazionali e globali".
Dalla prospettiva di un insider del settore, la politica della FCA rimane un cantiere aperto.
Traduzione a cura di Walter Rizzo