Il governo del Regno Unito ha imposto un divieto sul trading dei derivati crypto: abbiamo chiesto ad alcune società britanniche del settore di condividere con noi alcune osservazioni in materia.

Tra le società più colpite dal provvedimento c'è CoinShares, impresa nota per la fornitura di Exchange-Traded Note (ETN). A differenza degli Exchange-Traded Fund (ETF), gli ETN non rappresentano necessariamente la proprietà del prodotto sottostante: sono invece un modo per tracciare i rendimenti di un particolare indice. Alla scadenza, i detentori pagano o ricevono la differenza tra il prezzo di acquisto iniziale e il rendimento dell'indice sottostante. 

Gli ETN Crypto sono stati colpiti dall’ampio divieto imposto martedì da parte dell'Autorità di Condotta Finanziaria (FCA), insieme ad altri prodotti come future crypto, opzioni, CFD ed altri derivati. 

Il regolatore ha dichiarato di essere preoccupato dai rischi insiti in tali prodotti, soprattutto perché la loro natura di derivati rende possibile l'apertura di posizioni con leve finanziarie potenzialmente pericolose. Il divieto non incide in alcun modo sul trading crypto diretto, che rimane aperto agli investitori al dettaglio nonostante anch’esso spesso presenti la possibilità di fare leva finanziaria, anche se in maniera più moderata.  

Bisogna tuttavia sottolineare che gli ETN di CoinShares sono completamente unleveraged, o "delta 1x" in termini finanziari, il che significa che seguono i prezzi sottostanti con un rapporto di uno a uno. Townsend Lansing, head of product di CoinShares, ha espresso il suo disappunto per la decisione della FCA in una conversazione con Cointelegraph: 

"Siamo estremamente delusi dalla decisione della FCA di includere gli ETN a delta 1 nel suo divieto relativo ai derivati crypto per gli investitori retail nel Regno Unito. Noi e molte altre imprese del settore abbiamo addotto una serie di ragioni per cui tale divieto sarebbe una pessima idea e non porterebbe ad alcun beneficio per i piccoli investitori. Sfortunatamente, la FCA ha ignorato tali argomentazioni, o le ha respinte senza fornire alcuna spiegazione aggiuntiva.". 

Secondo Lansing, il divieto avrà l'effetto opposto rispetto alle intenzioni dell’autorità di regolamentazione, in quanto "porterà semplicemente gli investitori retail del Regno Unito a spostarsi su exchange non regolamentati". L'uomo ha inoltre sostenuto che persino la FCA ritiene che questi ultimi presentino "molte meno protezioni rispetto agli ETN regolamentati offerti da CoinShares e da altri fornitori". 

Dunque è opinabile che la FCA abbia deciso di vietare un prodotto che è probabilmente più sicuro e più regolamentato rispetto all'acquisto diretto di criptovalute. 

Danny Scott, CEO e co-fondatore dell'exchange CoinCorner, ha detto a Cointelegraph:

"[La FCA] apprezza gli asset [crypto] e apparentemente sembra guardarli con favore, ma non apprezza le aziende che li confezionano in prodotti tradizionalmente indirizzati ai trader, che la persona comune comunque non capirebbe. [...]

Questo non influirà sugli exchange di Bitcoin come noi, ma influirà su società come Revolut ed eToro che offrono un CFD piuttosto che l'asset stesso."

Lansing è stato invece molto più critico sulle nuove disposizioni emanate dal regolatore:

"La FCA nella sua consultazione iniziale e nella bozza di provvedimento ha chiarito di non credere che gli asset digitali come il Bitcoin abbiano un valore e quindi ritengono che siano fondamentalmente inadatti come strumento di investimento". 

Il dirigente ha quindi suggerito che il divieto emesso dalla FCA si estende fino al "limite del loro perimetro normativo", il che potrebbe spiegare il motivo per cui esso include gli ETN nonostante il loro profilo di rischio apparentemente più basso. 

In precedenza, la FCA si era principalmente concentrata sull'uniformazione delle norme per il settore crypto a quelle previste per il mondo finanziario tradizionale. Un divieto ad ampio spettro è una mossa inaspettata da parte dell'agenzia, che avrebbe potuto optare per restrizioni più leggere sul trading dei derivati, ad esempio la leva finanziaria massima applicabile. 

Alla domanda se CoinShares si aspettasse tale decisione, Lansing ha risposto: 

“Siamo stati ampiamente coinvolti nel processo di consultazione della FCA e abbiamo avuto diversi incontri con la FCA stessa nel tentativo di dissuaderli dal vietare gli ETN. Di conseguenza, abbiamo potuto constatare in prima persona la disapprovazione dell'autorità nei confronti degli asset digitali. Quindi, in questo senso, sapevamo che c'era una significativa probabilità che il regolatore avrebbe messo in atto il divieto così come l’avevano pensato.”

Ciononostante, ha rassicurato che la società è sufficientemente diversificata da resistere a un tale colpo.