Il primo voto della governance sull’exchange decentralizzato Uniswap si chiude con un fallimento, sebbene la proposta abbia ricevuto un supporto straordinario, il 98% dei voti espressi. Nonostante ciò, al termine ha mancato di circa l’1% la soglia dei 40 milioni di voti necessari per l’approvazione.

La votazione si è conclusa ieri con quasi 39,6 milioni di UNI a favore, e circa 700.000 contro. Il blogger nel settore DeFi Danger ”Safetythird” Zhang ha descritto l’evento come “l’equivalente DeFi di vincere il voto popolare ma perdere il collegio elettorale.

Risultati del voto della governance di Uniswap
Risultati del voto della governance di Uniswap. Fonte: Uniswap

Ironicamente, la mozione mirava a ridurre il numero di token richiesti per presentare e approvare le proposte. È stata avanzata da Dharma, un protocollo di prestito open-source e grande possessore di token UNI.

Attualmente, le proposte possono essere presentate solo da entità che possiedono almeno l’1% dell’offerta di UNI in circolazione (10 milioni di UNI, equivalenti a circa 30 milioni di dollari), e devono superare i 40 milioni di voti totali (pari a 130 milioni di dollari) per essere approvate. I suggerimenti di Dharma ridurrebbero i limiti per consentire ai possessori di almeno 3 milioni di UNI (9 milioni di dollari) di proporre aggiornamenti, e imporre una soglia di 30 milioni di voti a favore (100 milioni di dollari) per l’approvazione delle proposte.

Commentando la conclusione del voto, il CEO e co-fondatore di Dharma, Nadav Hollander, ha descritto il risultato come “un esito deludente che dimostra in primo luogo la validità della proposta.

Tuttavia, la proposta presentata da Dharma non è stata apprezzata da tutti nel settore della DeFi. Alcuni critici hanno segnalato che, se approvata, due entità (Dharma e la piattaforma di simulazione blockchain Gauntlet) avrebbero da sole quasi il numero di token necessario per raggiungere il quorum. Al momento, Dharma controlla 15 milioni di UNI in un singolo indirizzo.

Alcuni spettatori hanno accolto il voto come un successo, e lo sviluppatore crypto Agustin Aguilar ha affermato che l’astensione al voto dovrebbe essere intesa come un barometro dell’opposizione alla proposta:

“È impossibile sapere quanti degli astenuti volessero votare no, con un quorum di >50% astenersi significa votare contro, e molti votanti lo sapevano.”