Secondo una lettera interpretativa rilasciata lunedì dall’Office of the Comptroller of the Currency statunitense, le banche nazionali saranno libere di detenere valute di riserva per stablecoin.

La nuova guida recita: “Concludiamo che una banca nazionale può detenere tali ‘riserve’ per stablecoin come un servizio ai clienti della banca.

A seguito dell’annuncio, Brian Brooks, Acting Comptroller of the Currency, ha aggiunto che i servizi di stablecoin figurano già tra le attività di molte banche: “Banche nazionali e associazioni di risparmio federali sono coinvolte attualmente in attività legate a stablecoin per miliardi di dollari ogni giorno.

Tuttavia, la lettera specifica che per ora questa autorizzazione sarà applicata solo a stablecoin garantite a un rapporto di 1:1 con un’altra valuta, quindi i token basati su “panieri” di valute come Saga o alcune versioni di Libra sono esclusi.

Tether (USDT) è un celebre esempio di stablecoin ancorata al dollaro statunitense, usando riserve detenute a New York. Nonostante la sua fama, da qualche tempo circolano polemiche in merito al presunto utilizzo di queste riserve da parte di Tether per coprire le perdite dell’exchange affiliato Bitfinex.

Da quando Brian Brooks, ex dirigente del dipartimento legale di Coinbase, ha assunto l’incarico di direttore dell’OCC a marzo, l’ente regolatore è stato estremamente attivo nell’estendere il ruolo che le crypto possono svolgere nelle banche statunitensi. A luglio, l’OCC ha divulgato una simile decisione confermando che le banche federali possono custodire crypto asset.