Nelle linee guida pubblicate mercoledì sera, la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) consiglia alle aziende che fanno trading su derivati crypto la massima cautela con riguardo ai fondi degli utenti.

Il nuovo orientamento conferma il crescente interesse della CFTC nel dettare le regole per la custodia delle valute virtuali, un'area ovviamente distinta da qualsiasi altra classe di asset. Secondo la commissione:

"Chi gestisce valute virtuali non è di solito soggetto ad un sistema globale di regolamentazione e supervisione che includa la tutela degli asset, e questo comporta potenziali rischi per la protezione dei fondi degli utenti presenti presso tali depositari."

Le nuove disposizioni contenute nelle linee guida delimitano molto i luoghi in cui un "fornitore di commissioni sui futures (FCM)" può depositare le valute virtuali dei clienti. Difatti, questa attività potrà essere svolta solo da "una banca, una società fiduciaria o un altro FCM, oppure da una società che fa compensazione di futures di valuta virtuale". 

Inoltre, la CFTC ha avvisato gli FCM che tali asset devono essere depositati in conti che prevedano espressamente la dicitura “fondi dei clienti”, e non permetterà di compensare i guadagni di un conto con le perdite di un altro. 

In effetti, la svolta normativa sembra andare nella direzione di garantire la sicurezza delle crypto dei clienti, impedendo agli FCM di scambiare tali fondi al fine di ottenere guadagni. Non è chiaro quanto sia esteso il problema del trading svolto dagli FCM utilizzando i depositi degli utenti, ma è evidente che un trader troppo disinvolto potrebbe causare effetti catastrofici sui volatili mercati crypto. 

La CFTC si sta impegnando a predisporre un quadro normativo "olistico" per le crypto. All'inizio del mese, la commissione ha promesso di proteggere questo "mercato fiorente", ma l’annuncio è arrivato subito dopo l'apertura di un'indagine sull'exchange di derivati BitMEX, che avrebbe operato negli Stati Uniti senza appropriata licenza.