Il nuovo approccio degli Stati Uniti alla regolamentazione delle stablecoin sta ridefinendo i flussi di liquidità globali e determinando una netta divisione strutturale con il regime MiCA (Markets in Crypto-Assets) dell'Unione Europea, creando di fatto pool di liquidità separati per le stablecoin statunitensi ed europee, stando a un nuovo rapporto del revisore di sicurezza blockchain CertiK.
Il rapporto rileva come il mercato statunitense degli asset digitali sia entrato in una nuova fase di chiarezza normativa nel 2025, con la legislazione federale e le riforme amministrative ora ampiamente allineate su come vengono emessi, scambiati e custoditi.
Al centro di tale transizione vi è il GENIUS Act, firmato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump a luglio, che istituisce il primo quadro federale per le stablecoin di pagamento. La legge impone severi requisiti di riserva, vieta le stablecoin fruttifere e integra formalmente gli emittenti di stablecoin nel sistema finanziario statunitense.
Sebbene il quadro normativo fornisca la certezza normativa a lungo ricercata dagli emittenti statunitensi, il rapporto avverte che esso accelera anche la divergenza globale con il regime MiCA dell'UE, lasciando gli Stati Uniti con un “pool di liquidità distinto” e frammentando di fatto il mercato globale delle stablecoin.
Di conseguenza, CertiK prevede che la liquidità delle stablecoin diventerà sempre più segmentata per giurisdizione, introducendo nuove frizioni nei regolamenti transfrontalieri e aprendo potenzialmente la porta all'arbitraggio regionale delle stablecoin.
MiCA sotto accusa per rischio bancario, USA considerano stablecoin come strumento di politica statale
Sebbene il regime MiCA dell'Unione Europea rispecchi il GENIUS Act statunitense nel richiedere il rimborso integrale alla pari e nel vietare il rendimento sulle stablecoin, esso è stato criticato per aver introdotto il rischio di concentrazione bancaria, poiché le norme richiedono che la maggior parte delle riserve degli emittenti sia detenuta all'interno di banche con sede in UE.
Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha dichiarato a Cointelegraph che tale struttura potrebbe introdurre “rischi sistemici” per gli emittenti, sottolineando come le banche prestino tipicamente una quota significativa dei propri depositi nell’ambito del sistema di riserva frazionaria.
Altri, tra cui Anastasija Plotnikova, fondatrice di Fideum, hanno avvertito che il quadro normativo MiCA potrebbe anche accelerare il consolidarsi del settore, aumentando le barriere all’ingresso per gli emittenti più piccoli a causa dei maggiori costi di conformità e di capitale.
Tuttavia, né il GENIUS Act né il MiCA sembrano essere stati concepiti per preservare la fungibilità globale delle stablecoin. Entrambi i quadri normativi danno invece priorità alla vigilanza regolamentare e alla stabilità finanziaria, mentre, nel caso degli Stati Uniti, rafforzano esplicitamente la liquidità del dollaro e il suo utilizzo a livello globale.
Tale visione è stata ribadita ad inizio anno dal segretario al Tesoro Scott Bessent, il quale ha affermato la volontà dell'amministrazione di adottare un approccio deliberato alla regolamentazione delle stablecoin e di utilizzarle come strumento per estendere il dominio del dollaro statunitense.
“Come indicato dal presidente Trump, manterremo il dollaro statunitense come valuta di riserva dominante nel mondo e utilizzeremo le stablecoin per farlo”, ha ribadito Bessent.