Il Comitato del Senato statunitense per le banche, gli alloggi e gli affari urbani ha ascoltato diversi testimoni esperti sulle stablecoin che hanno esortato i legislatori a stabilire un quadro normativo chiaro; tuttavia, sembra essere presente un forte disaccordo su come tracciare le future linee guida.

Martedì, durante l'udienza “Stablecoins: How do They Work, How Are They Used, and What Are Their Risks?”, Hilary Allen, professoressa all'American University Washington College of Law, Alexis Goldstein, direttore della politica finanziaria di Open Markets, Jai Massari, partner di Davis Polk & Wardwell, e Dante Disparte, chief strategy officer e capo della politica globale di Circle, si sono rivolti ai senatori degli Stati Uniti in merito ad alcuni dei rischi che le stablecoin potrebbero rappresentare per il sistema finanziario degli Stati Uniti e come i legislatori dovrebbero regolamentare il settore.

La testimonianza scritta di Goldstein includeva il suo punto di vista circa i progetti della finanza decentralizzata, o DeFi, i quali sarebbero "in gran parte fuori dalla conformità": tendono infatti a non rispettare norme Know Your Customer, anti-riciclaggio di denaro o anti-finanziamento del terrorismo, né le sanzioni internazionali imposte dagli Stati Uniti.

A suo parere, poiché nella DeFi non è presente quasi alcun controllo, le stablecoin come il Pax Dollar (USDP) potrebbero essere utilizzate per convertire da una criptovaluta all'altra i pagamenti derivanti dai ransomware.

Alexis Goldstein si rivolge al Comitato bancario del Senato

Massari ha aggiunto che i legislatori statunitensi potrebbero considerare emittenti di stablecoin che operano sotto uno statuto federale piuttosto che richiedere loro di essere istituti di deposito assicurati, come le banche. Secondo Massari, avere un emittente di stablecoin regolamentato in modo simile a una banca assicurata dalla FDIC sarebbe "impraticabile" e "non necessario". A suo parere infatti le imprese sono già in grado di limitare il rischio delle loro riserve di stablecoin per essere "attività liquide a breve termine, richiedendo che il valore di mercato di tali riserve non sia inferiore al valore nominale delle stablecoin in circolazione":

"Una nuova e ben progettata normativa federale potrebbe rendere possibile un modello di business basato sull'emissione di stablecoin completamente supportate da attività liquide a breve termine e la fornitura di servizi di pagamento correlati. Questa normativa potrebbe imporre requisiti per la composizione delle attività di riserva, adattando i coefficienti di leva finanziaria o i requisiti di capitale basati sul rischio, nonché altri requisiti alla natura del modello di business. E potrebbe limitare l'emittente di stablecoin dall'impegnarsi in attività più rischiose, per minimizzare altre pretese sugli asset di riserva".

Al contrario, Disparte – unico testimone con una connessione diretta con un emittente di stablecoin – ha usato parte della sua testimonianza scritta per evidenziare i casi d'uso intorno agli asset digitali, come l'empowerment delle donne e degli imprenditori appartenenti a minoranze, oppure la consegna degli aiuti umanitari. Nonostante abbia accennato che un cambiamento nell'approccio alla regolamentazione potrebbe essere necessario per le stablecoin, la priorità per i legislatori dovrebbe essere quella di "non fare danni" e incoraggiare l'innovazione.

"Sostengo che stiamo vincendo la corsa [delle valute digitali], data l'enorme quantità di attività di libero mercato che si svolgono all'interno del perimetro normativo degli Stati Uniti con le valute digitali e i servizi finanziari basati su blockchain", riferisce Disparte. "La somma di queste attività sta facendo avanzare la competitività economica degli Stati Uniti e gli interessi di sicurezza nazionale".

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Non tutti i testimoni presenziati di fronte al comitato erano così ottimisti. Allen ha ribadito che le stablecoin potrebbero rappresentare una "reale minaccia alla stabilità finanziaria" negli Stati Uniti. A suo parere, l'asset class potrebbe crescere fino a spostare abbastanza dollari da limitare la capacità della Federal Reserve di rispondere all'inflazione.

"Le istituzioni del settore privato – che non hanno alcun mandato per servire l'interesse pubblico – usurperanno il controllo dell'offerta di denaro, minando la capacità delle banche centrali di tenere a freno l'inflazione o affrontare la deflazione", aggiunge Allen. "Questa è un'altra ragione per evitare politiche che incoraggiano la crescita delle stablecoin".