Il presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim ha affermato che i registri distribuiti possiedono "un enorme potenziale", e che le istituzioni bancarie dovrebbero stare al passo con le innovazioni tecnologiche. 

Durante la conferenza IMF-World Bank Annual Meeting tenuta recentemente a Bali, in Indonesia, Kim ha sottolineato l'importanza di combattere la povertà e al tempo stesso incrementare la prosperità, evidenziando che "esistono innovazioni nel mondo tecnologico che possono aiutarci a ridurre il grado di corruzione e superare generazioni di cattive prassi". Ha poi continuato:

"Abbiamo parlato di criptovalute, ma crediamo che i registri distribuiti possiedano un enorme potenziale. Ad agosto di quest'anno abbiamo distribuito la prima obbligazione blockchain, grazie alla quale abbiamo creato, assegnato, trasferito e gestito l'intera obbligazione grazie all'utilizzo di questa tecnologia".

L'uomo ha inoltre spiegato che la tecnologia blockchain potrebbe aiutare a ridurre sia costi che documenti cartacei, ammettendo tuttavia che numerose banche non sono rimaste al passo con gli ultimi sviluppi. L'obiettivo della Banca Mondiale, ha affermato Kim, è quello di garantire l'accesso universale ai servizi finanziari entro il 2020: un traguardo che non potrà tuttavia essere raggiunto senza un maggiore avvicinamento al mondo della tecnologia.

Ad ottobre dello scorso anno, durante un'intervista con CNBC, il presidente della Banca Mondiale aveva fortemente criticato le criptovalute, esprimendo al tempo stesso il proprio entusiasmo per le tecnologie distribuite. Ha tuttavia precisato:

"Tutti aspettano con impazienza l'avvento della blockchain, ma non dobbiamo dimenticare che il Bitcoin è uno dei pochi casi d'utilizzo di questa tecnologia per la realizzazione di una moneta. E molti altri progetti blockchain non sono altro che schemi Ponzi: se andremo avanti con questa tecnologia, è importante assicurare che non possa essere utilizzata per attività illecite".