Martedì, come rilevato dal bot di analisi blockchain Whale Alerts, una parte dei Bitcoin (BTC) inattivi rubati nell'attacco all'exchange Bitfinex del 2016 è stata spostata dai wallet degli hacker ad un wallet sconosciuto.

Sono state segnalate 20 transazioni relative ai Bitcoin rubati. È stata spostata una somma di 64.641,29 BTC, per un valore di quasi 2,5$ miliardi al momento in cui scriviamo. Si tratta di più della metà dell'importo totale rubato dagli hacker, stimato in circa 120.000 BTC.

La transazione più grande rilevata è stata di circa 10.000 BTC, per un valore di oltre 383$ milioni, mentre le altre transazioni sono state più piccole e sono arrivate fino ad un minimo di 0,29 BTC. L'indirizzo del wallet che ha ricevuto i BTC ottenuti illecitamente ora contiene un totale di 94.643,29 BTC, pari a circa 3,6$ miliardi.

"10.000 #BTC (383.540.711 USD) di fondi rubati nell’attacco a Bitfinex del 2016 trasferiti ad un wallet sconosciuto."

Sebbene sia impossibile determinare lo scopo esatto per cui gli hacker stiano spostando i Bitcoin, gli speculatori pensano che sia per spaventare gli investitori, così da spingerli a vendere i loro BTC.

Nel 2021, quando gli hacker spostarono 10.000 dei loro BTC rubati, l'imprenditore Alistair Milne ipotizzò che, poiché gli hacker non sono in grado di incassare, potrebbero spostare i Bitcoin per provocare panico nel mercato detenendo al tempo stesso posizioni short. Secondo Milne, gli hacker non possono vendere ma possono spostare gli asset per "manipolare il mercato".

Nel 2019, alcuni dei BTC rubati furono restituiti all’exchange con l'aiuto delle autorità statunitensi. Nello stesso anno, in Israele, vennero effettuati degli arresti correlati all’attacco, in seguito al tracciamento da parte della polizia di un movimento di fondi rubati per un valore di 1,5$ milioni.

Un anno dopo, Bitfinex offrì fino a 400$ milioni a chiunque avesse fornito informazioni utili al recupero delle criptovalute rubate. Secondo l’exchange, l'importo sarebbe stato considerato un "costo di recupero".