Bit Digital, società di mining quotata sul Nasdaq, è stata citata in giudizio con l’accusa di aver falsamente riportato l’entità delle proprie attrezzature per il mining di Bitcoin (BTC).
Secondo la citazione, che è stata presentata mercoledì nel Distretto meridionale di New York da Anthony Pauwels, Bit Digital avrebbe ingannato gli investitori e rilasciato false informazioni sulla propria attività, causando danni finanziari significativi per gli investitori.
In particolare, il querelante fa riferimento ad un rapporto investigativo di J Capital Research, il quale sostiene che Bit Digital avrebbe mentito in toto sull'avere delle mining farm di Bitcoin in funzione in tutta la Cina. Sul suo sito web, la società sostiene di possedere oltre 40.000 impianti di estrazione attualmente in funzione, con un hashrate di 2.253 petahashes al secondo, avendo estratto con successo oltre 1.500 BTC dall'inizio del 2020.
Tuttavia, i ricercatori di J Capital sostengono di aver contattato i funzionari governativi nelle province cinesi in cui Bit Digital sostiene di operare, solo per scoprire che nessuno aveva mai sentito parlare di loro.
Quando la ricerca di J Capital è stata pubblicata sui giornali, il prezzo delle azioni di Bit Digital è crollato del 25%. Dal picco di valutazione di BTBT di 29,27$, all'inizio di gennaio, il prezzo delle azioni è sceso del 44%, fino alla valutazione attuale di circa 16$.
Martedì, Bit Digital ha pubblicato un comunicato in risposta alle affermazioni di J Capital, sottolineando che l'azienda ha presentato tutta la documentazione alla Securities and Exchange Commission e ha sempre cercato di aggiornare gli investitori e i regolatori con dati accurati.
Tuttavia, il querelante nella causa contro Bit Digital afferma che la leadership della società, in particolare il CEO Min Hu e il CFO Erke Huang, potevano modificare il contenuto di tutti i documenti relativi alla gestione del business:
"Dato il loro ruolo nella società, [Hu e Huang] possedevano il potere e l'autorità di controllare il contenuto dei report inviati dalla società alla SEC, dei comunicati stampa e delle presentazioni agli analisti di titoli, ai gestori di denaro e di portfolio e agli investitori istituzionali, in sostanza all'intero mercato."
Pauwels chiede un risarcimento per le 1.000 azioni Bit Digital che ha acquistato al prezzo di 21,81$ ciascuna il 12 dicembre 2020, così come di altri danni generici e delle spese processuali.
Il querelante ha inoltre richiesto un processo con giuria. Bit Digital non ha ancora pubblicato documenti legali per smentire quanto sostenuto da Pauwels, né la società ha risposto alla richiesta di commento di Cointelegraph.