Brian Armstrong, il CEO dell’exchange di criptovalute statunitense Coinbase, ha affermato che Apple sta soffocando l’innovazione nel settore crypto ed emarginando la DeFi per proteggersi dalla concorrenza.

In un thread pubblicato su Twitter l’11 settembre, Armstrong ha ribadito le precedenti dichiarazioni secondo cui Apple continua a bloccare alcune funzionalità per gli sviluppatori di criptovalute.

Secondo il CEO, altre società crypto sono “restie a esprimersi sulla questione per paura di ritorsioni,” aggiungendo però che personalmente sente la necessità di farsi sentire in quanto Coinbase ha esaurito i regolari canali di dialogo con Apple e ha raggiunto un “vicolo cieco.

Armstrong ha spiegato che Apple ha proibito a Coinbase di aggiungere due funzionalità specifiche alle sue app per iOS: la possibilità di guadagnare denaro usando criptovalute e l’accesso alle app della finanza decentralizzata (DeFi).

La prima restrizione, che colpisce il prodotto Coinbase Earn, sembra aver costretto l’exchange a modificare la sua app rendendola molto meno user-friendly.

“A volte finiamo in trattative assurde, modificando il prodotto e chiedendo agli utenti di fare salti mortali (svolgere un compito su mobile e visitare la piattaforma web per reclamare la ricompensa!) per rispettare le loro linee guida. Questo crea un’esperienza peggiore per i clienti di Apple e di Coinbase.”

Il CEO sostiene che queste restrizioni sono specifiche per gli utenti di criptovalute: “Perché Apple vorrebbe impedire alla gente di guadagnare denaro durante una recessione? Sembra che non sia permesso se utilizza criptovalute.” Armstrong ha aggiunto che, per gli utenti iOS, le app crypto hanno meno funzionalità non a causa dell’inattività degli sviluppatori, bensì per colpa della “censura da parte di Apple.

Inoltre, Apple proibisce a Coinbase di fornire agli utenti dell’app una lista di applicazioni decentralizzate o app DeFi, che sono in realtà “solo dei semplici siti web.

La spiegazione di Apple per questo rifiuto sembra essere stata la seguente:

“L’app di Coinbase offre transazioni di criptovalute in software non integrato nell’app, funzione non appropriata per l’App Store.”

Facendo notare che le dApp e le app DeFi sono comunque accessibili da web browser su qualsiasi smartphone, Armstrong ha affermato che la decisione di Apple è motivata da un “conflitto d’interessi.

Anche se queste restrizioni sono “ufficialmente adottate per proteggere i clienti, sembra sempre più evidente che stanno anche proteggendo Apple dalla concorrenza,ha twittato.

Secondo Armstrong, costringendo gli utenti a usare l’App Store invece delle dApp, o gli acquisti in-app invece dei pagamenti in crypto, le azioni di Apple replicano i precedenti problemi di antitrust della rivale Microsoft, legati all’obbligo per gli utenti di Windows a usare il browser proprietario Internet Explorer.

Nel contesto della crisi dovuta al coronavirus, periodo in cui le popolazioni con un accesso limitato o nullo ai servizi bancari tradizionali potrebbero avere difficoltà ancora maggiori ad accedervi, Armstrong ha accusato Apple di ostacolare ulteriormente l’inclusione finanziaria.

“Apple, è ora di smettere di soffocare l’innovazione nelle criptovalute. Vorremmo collaborare produttivamente in questo ambito. Un giorno, le criptovalute potrebbero persino essere integrate nell’IAP per offrire alle popolazioni dei mercati emergenti un maggiore accesso al sistema finanziario globale.”

Coinbase sembra intenzionato a presentare una richiesta formale a Apple per rettificare le politiche dell’App Store.