Phillip Lowe, governatore della banca centrale australiana, ha affermato che una soluzione privata possa risultare "migliore" per le criptovalute, a patto che i rischi siano mitigati dalla regolamentazione.

In occasione di un recente incontro finanziario del G20 in Indonesia, Lowe ha condiviso il suo parere. Secondo Reuters, ieri i funzionari di altri Paesi avrebbero discusso dell'impatto delle stablecoin e della finanza decentralizzata (DeFi) sui sistemi finanziari globali.

I recenti rischi associati alle stablecoin possono essere in gran parte ricondotti ad eventi di perdita dell'ancoraggio. A maggio, la stablecoin TerraUSD (UST) – da allora ribattezzata TerraUSD Classic (USTC) – ha perso il peg, facendo crollare il valore dell'intero ecosistema. Questo ha causato un effetto a cascata multimiliardario che ha portato al depegging di Tether (USDT) e della stablecoin DAI.

Lowe ha suggerito che una forte regolamentazione o addirittura il sostegno dello Stato potrebbero contribuire a mitigare i rischi per il pubblico:

"Se questi token verranno utilizzati ampiamente dalla comunità, dovranno essere sostenuti dallo Stato o regolamentati proprio come si regolamentano i depositi bancari".

Sebbene le regolamentazioni provengano dal governo, Lowe ha evidenziato che la tecnologia sarebbe migliore se sviluppata da privati. A suo avviso, le aziende private sono "più adatte della banca centrale nell'innovare" il settore.

Ha aggiunto, inoltre, che sia "probabile che la banca centrale debba sostenere costi molto significativi per la creazione di un sistema di token digitali".

Secondo quanto riportato da Cointelegraph l'8 luglio, in una lettera al Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, la National Association of Federally-Insured Credit Unions avrebbe condiviso lo scetticismo di Lowe sull'implementazione di un token digitale emesso da banche centrali a causa degli elevati costi.

Tuttavia, il suo parere sui costi delle valute digitali emesse da banche centrali (CBDC) non sarebbe condiviso dai Paesi che attualmente stanno sviluppando o sperimentando tali strumenti, come la Cina, l'Unione Europea e le Bahamas.

Durante la stessa riunione del G20, il CEO dell'Autorità Monetaria di Hong Kong, Eddie Yue, ha appoggiato l'opinione di Lowe secondo cui le stablecoin dovrebbero essere esaminate più da vicino. Egli ha affermato che delle stablecoin affidabili ridurrebbero a loro volta i rischi nella DeFi, dove fungono da principale valuta di transazione.

Riferendosi alla DeFi ed alle stablecoin, Yue ha affermato che "la tecnologia e l'innovazione commerciale dietro questi sviluppi saranno probabilmente importanti per il nostro futuro sistema finanziario".