La Banca Centrale Russa continua a mantenere una posizione estremamente negativa nei confronti delle criptovalute, arrivando a suggerire di vietare ai miner locali di vendere monete alla popolazione del Paese.

Come parte di un disegno di legge presentato a metà Novembre 2022, la Banca di Russia ha supportato l'idea di legalizzare il mining di criptovalute in Russia.

Tuttavia, secondo quanto riportato il 7 dicembre da Interfax, agenzia di stampa locale, l'istituto centrale intende consentire ai miner di vendere le loro criptovalute solo su exchange esteri e a persone non residenti in Russia.

"Riteniamo che le criptovalute ottenute come risultato del mining possano essere vendute esclusivamente tramite infrastrutture estere e solo ai non residenti", ha riferito l'ufficio stampa della Banca di Russia, aggiungendo:

"In generale, aderiamo alla posizione sull'inammissibilità della circolazione della moneta digitale sul territorio della Federazione Russa".

La nuova proposta sembra suscitare numerose domande da parte dei miner del Paese, dal momento che molti crypto exchange stranieri hanno vietato ai russi di utilizzare le loro piattaforme in ottemperanza alle sanzioni imposte per la guerra in Ucraina. Anche la Banca di Russia ha sostenuto a lungo l'idea di permettere ai residenti di fare trading solo attraverso piattaforme estere.

Secondo la proposta della Banca di Russia, i miner che vogliono vendere le loro criptovalute auto-minate nel Paese devono effettuare le operazioni attraverso una "organizzazione autorizzata".

La notizia è arrivata poco dopo che il Ministero delle Finanze russo si è opposto alla proposta della Banca Centrale di introdurre una "licenza totale" per le operazioni di cripto mining nel Paese.

Il 6 dicembre, Alexey Moiseev, vice ministro delle Finanze, ha dichiarato che la Banca Centrale russa ha sviluppato un nuovo piano per consentire il mining solo attraverso "organizzazioni autorizzate". Secondo il funzionario, questa misura porterebbe essenzialmente a una "licenza totale" per il cripto mining. "Noi siamo contrari", ha dichiarato Moiseev.

Il 17 novembre scorso, come già riportato, i legislatori russi hanno presentato alla Camera bassa del Parlamento un progetto di legge sul mining di criptovalute. La versione originale non prevede il divieto di vendita ai residenti in Russia, allo stesso tempo, però, non permette ai miner di vendere le loro monete se non su crypto exchange stranieri o attraverso la piattaforma statale sviluppata nell'ambito del regime legale sperimentale.

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Quest'ultima notizia è l'ennesimo colpo di scena nella lunga storia sulla regolamentazione delle criptovalute tra la Banca Centrale russa, contraria, e il Ministero delle Finanze, più favorevole. Questi anni di controversie hanno solo contribuito a creare una situazione in cui i cittadini e i residenti della Russia non hanno ancora un quadro normativo chiaro sulle criptovalute, nonostante l'adozione locale sia in continua crescita.

La legge russa sul crypto mining è una delle iniziative legali più attese nel paese, insieme all'iniziativa del governo di legalizzare le criptovalute per i pagamenti transfrontalieri. Secondo Anatoly Aksakov, capo del comitato finanziario della Camera bassa del Parlamento russo, gli emendamenti in questione dovrebbero essere adottati entro febbraio 2023.