Una nuova ricerca dell'aggregatore di dati dei consumatori CivicScience evidenzia che un numero crescente di investitori stia vendendo azioni per acquistare più crypto.

I sondaggi sono stati posti a persone di età superiore ai 18 anni negli Stati Uniti in momenti diversi durante il 2021. I risultati sono stati ponderati dai dati del censimento statunitense, e ogni domanda ha ricevuto un esito tra 1.000 e 40.600 partecipanti.

Su 3.700 intervistati, il numero di chi sarebbe più propenso a investire i propri soldi in criptovalute rispetto alle azioni tradizionali è aumentato del 140% in soli cinque mesi.

A giugno, solo il 10% degli intervistati ha riferito la propria preferenza in favore delle criptovalute rispetto alle azioni tradizionali, salito poi al 24% a novembre.

È interessante sottolineare che coloro che hanno riferito di nutrire un forte interesse per il mercato finanziario e l'economia fossero più propensi a scambiare i loro asset tradizionali per crypto.

Dei 1.285 intervistati che hanno detto di seguire il mercato "molto da vicino", il 40% ha dichiarato di aver venduto personalmente – o qualcuno tra le loro conoscenze – le loro azioni tradizionali per acquistare crypto.

Questa percentuale è scesa al 30% per coloro che seguono "un po' il mercato", e circa il 17% da chi afferma di non seguirlo affatto.

Circa il 44% tra i 1.988 intervistati che hanno venduto azioni per cyipto hanno aggiunto di aver venduto meno del 10% dei loro asset in portafoglio.

Ad ogni modo, circa un quinto ha venduto più della metà dei loro asset azionari per comprare crypto. Zack Butovich di CivicScience descrive questo dato come un "numero scioccante e significativo". Potrebbe essere più alto rispetto ai dati reali, ma è indubbiamente degno di nota.

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Secondo quanto spiegato sul sito web, CivicScience ottiene i suoi dati attraverso partnership di contenuti digitali e mobile.

CivicScience ha anche scoperto che i non interessati alla tecnologia blockchain continuino a diminuire: su 40.571 risposte dal 1° maggio al 6 dicembre, si è scesi dall'80% di maggio all'attuale 68%.